ANNO 15 n° 280
Caporalato, lavoro grigio e inclusione: a Viterbo la Uila incontra i giovani allo Spiffero
Biagioli (Uila): “Il lavoro irregolare mina dignità e integrazione”
Francesco
07/10/2025 - 07:04
di Francesco Maria Ricci

VITERBO – Un pomeriggio di confronto, consapevolezza e partecipazione attiva quello tenutosi ieri alle 18 presso il centro di aggregazione giovanile “Lo Spiffero” in via della Volta Buia 51. Il tema: contrasto al caporalato, agricoltura sociale e inclusione socio-lavorativa dei migranti. Un incontro che ha unito tutti nell’ambito della quinta lezione dell’Università dei Braccianti, iniziativa promossa dalla Uila Lega comunale di Viterbo in collaborazione con l’associazione culturale Luigi Petroselli.

Ad aprire l'incontro l’intervento di Lucia Ferrante, presidente dell’associazione Percorso, che ha sottolineato la centralità del progetto Spiffero come “spazio interamente dedicato ai giovani, autogestito e fondato su valori di tolleranza e solidarietà”. Dalla sua apertura, il 15 marzo, il centro ha già registrato circa 100 iscritti tra i 14 e i 35 anni, offrendo corsi gratuiti, attività culturali e momenti di confronto su tematiche sociali.

L’intervento del segretario generale della Uila di Viterbo, Antonio Biagioli, che ha tracciato un quadro chiaro della situazione nel territorio:

“Il problema più rilevante è il lavoro ‘grigio’. Contratti formalmente regolari, ma che nascondono sfruttamento: meno giornate segnate in busta paga, paghe inferiori e orari non rispettati. Gli immigrati, per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno, hanno bisogno di un contratto. Ma questo li rende vulnerabili, spesso ricattabili, disposti ad accettare condizioni di lavoro degradanti pur di restare nel circuito formale”. 

Biagioli ha infine ribadito l’obiettivo dell’Università dei Braccianti:

“Portare le tematiche legate ai diritti del lavoro in tutti i quartieri della città, per dare ai cittadini strumenti per riconoscere e combattere le ingiustizie quotidiane”.

Presente anche l’assessore all’Agricoltura Patrizia Notaristefano, che ha elogiato l’iniziativa: “Pensavamo non avrebbe avuto grande seguito, invece è stata una risposta concreta a un bisogno reale di riconoscimento e inclusione. Altri assessori parteciperanno alle prossime tappe di questo progetto”.

A seguire, Ilaria Signoriello, del Forum Nazionale Agricoltura Sociale, ha aperto il dibattito portando la sua esperienza nazionale:

“L’agricoltura sociale è un’alternativa concreta al caporalato. Non si tratta solo di coltivare la terra, ma di generare dignità, servizi e diritti attraverso la multifunzionalità agricola. È un modello di welfare di comunità che mette al centro la persona, prima ancora del lavoro”.

L’incontro allo Spiffero segue la tappa della scorsa settimana allo Spazio Giovani di Santa Barbara, dove si è discusso di posizione dominante e social network. La rassegna continuerà nei prossimi giorni, con nuovi appuntamenti aperti a tutti. 

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