ANNO 15 n° 250
'Basta proclami, sul lavoro usurante i ceramisti stanno perdendo fiducia nella politica'
Incontro alla Festa dell'Unitą tra sindacati e associazioni datoriali, Brunelli: 'Una battaglia senza colore politico ma di territorio'
Alessandra
05/09/2025 - 06:29
di Alessandra Sorge

 

CIVITA CASTELLANA - 'Riconoscimento del lavoro usurante e attesa per i decreti attuativi: basta proclami, i ceramisti stanno perdendo la fiducia nella politica', non servono molti giri di parole per descrivere il sentiment  che serpeggia tra i lavoratori del distretto ceramico che da tempo è in attesa dell'emanazione dei decreti attuativi per acquisire il diritto alla pensione anticipata. Lo dicono i sindacati, riavvolgendo una storia che parte da lontano, scandita da oltre venti anni di battaglie sudate  tra i palazzi della politica e nelle fabbriche, tra polvere, forni e fatica e che dopo la recente approvazione dell’ordine del giorno presentato alla legge di bilancio 2024 e il riconoscimento ufficiale, appariva ad un passo dal traguardo finale. Ma proprio nel momento in cui si attendeva la firma, tutto si è fermato. Nei piani previsionali del Governo un tesoretto di svariati milioni (1.140.000 euro per il 2024, 1 milione per il 2025, 850mila euro per il 2026 e 600mila euro per il 2027) sta aspettando il completamento ufficiale della legge che possa sbloccare i fondi.
Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Civita Castellana in occasione della Festa dell'unità organizzata dal Pd locale che ha visto partecipare i sindacati Cgil, Cisl e Uil, insieme a Confindustria, Federlazio e Apea (l'area produttiva ecologicamente attrezzata del distretto), uniti per ribadire che dal territorio ad alzarsi è un'unica voce. 'L'incontro - spiega Simone Brunelli capogruppo in consiglio - è servito a rinsaldare quel 'patto territoriale' nato per portare avanti la battaglia in modo unitario e suonare la sveglia alla politica nazionale'
 'Il Governo -  ha risposto da remoto Arturo Scotto, membro della commissione lavoro alla Camera - ha l'obbligo morale di portare a compimento questo processo, e lo deve fare dando messaggi chiari e lineari. Occorre un intervento in legge di bilancio durante il quale presenteremo non solo degli emendamenti ma anche una proposta più organica. C'è bisogno di un tavolo tecnico al Ministero rispetto al destino dei ceramisti. Questo è il lavoro che intendiamo fare non da soli ma con il sostegno di un'alleanza sociale che punta a cambiare il segno di questa politica. Mi impegnerò personalmente per continuare questo confronto'.
Per Fabrizio Mastrogiovanni, segretario generale Femca Cisl Viterbo, il prossimo tavolo confederale sarà decisivo alla causa: 'Perché sarà li che potremmo mettere in luce - annuncia - le differenze tra un lavoro comune e un lavoro usurante e potremo fare ulteriore leva sul Governo per dare una spinta ai decreti attuativi'.
'Con una produzione di ceramica sanitaria pari al 90% sul territorio nazionale che impiega oltre 2000 lavoratori, i numeri sono tutti dalla parte di Civita Castellana - dichiara Mauro Vaccarotti segretario generale della Filctem Cgil -. Questa battaglia sul riconoscimento del lavoro usurante la stiamo portando avanti da oltre 20 anni, molti operai sono costretti a prolungare l’attività ben oltre i limiti fisiologici, con ricadute non solo sulla salute individuale, ma anche sull’intero sistema produttivo. E' inaccettabile'. 'La politica con questo tira e molla sta perdendo di credibilità - ha affermato Raniero Brunelli della Uiltec Uil  - è ora di passare ai fatti'.
Un silenzio istituzionale che a Civita Castellana pesa come un macigno. Intanto i lavoratori invecchiano in fabbrica, aspettando un diritto che si fa attendere. 
'Essere qui oggi - riflette Antonio Sini, presidente di Apea - è un segnale forte per i nostri giovani: questa professione sta perdendo l'appeal, non solo per la questione salariale, ma anche per quella culturale.  Avviamo tutti insieme un tavolo di riflessione e condivisione affiche i giovani possano trovare in questo settore un obiettivo di crescita personale e professionale.
Ripresa da Giuseppe Crea, direttore di Federlazio, la questione turnover. 'Ogni pensionamento senza sostituzione - dice - rappresenta una perdita doppia: non solo di forza lavoro, ma anche di un patrimonio di competenze che non viene trasmesso alle nuove generazioni. Bisogna costruire percorsi formativi ad hoc che possano portare i giovani ad amare e desiderare di nuovo questa professione'.
Per Augusto Ciarrocchi, numero uno di Confindustria ceramica: 'Al problema legato alla silice libera cristallina si aggiunge anche quello della movimentazione dei carichi e del microclima: due fattori che minano il benessere fisico dei lavoratori. Basterebbe solo questo - conclude - a far capire alla politica che è arrivato il momento di rendere operativa la legge'

(da sx Sini, Crea, Vaccarotti, Mastrogiovanni, Brunelli, Ciarrocchi, Brunelli)

CIVITA CASTELLANA - 'Riconoscimento del lavoro usurante e attesa per i decreti attuativi: basta proclami, i ceramisti stanno perdendo la fiducia nella politica'. Non servono molti giri di parole per descrivere il sentiment  che serpeggia tra i lavoratori del distretto ceramico che da tempo è in attesa dell'emanazione dei decreti attuativi necessari ad acquisire il diritto alla pensione anticipata. Lo dicono i sindacati, riavvolgendo una storia che parte da lontano, scandita da oltre venti anni di battaglie sudate  tra i palazzi della politica e nelle fabbriche, tra polvere, forni e fatica e che dopo la recente approvazione dell’ordine del giorno presentato alla legge di bilancio 2024 e il riconoscimento ufficiale, appariva ad un passo dal traguardo finale. Ma proprio nel momento in cui si attendeva la firma, tutto si è fermato. Nei piani previsionali del Governo un tesoretto di svariati milioni (1.140.000 euro per il 2024, 1 milione per il 2025, 850mila euro per il 2026 e 600mila euro per il 2027) attende il completamento ufficiale della legge per lo sbloccamento dei fondi.

Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Civita Castellana in occasione della Festa dell'unità organizzata dal Pd locale che ha visto partecipare i sindacati Cgil, Cisl e Uil, insieme a Confindustria, Federlazio e Apea (l'area produttiva ecologicamente attrezzata del distretto), uniti per ribadire che dal territorio ad alzarsi è un'unica voce. 'L'incontro - spiega Simone Brunelli capogruppo in consiglio - è servito a rinsaldare quel 'patto territoriale' nato per portare avanti la battaglia in modo unitario e suonare la sveglia alla politica nazionale' .

'Il Governo -  ha risposto da remoto Arturo Scotto, membro della commissione lavoro alla Camera - ha l'obbligo morale di portare a compimento questo processo, e lo deve fare dando messaggi chiari e lineari. Occorre un intervento in legge di bilancio durante il quale presenteremo non solo degli emendamenti ma anche una proposta più organica. C'è bisogno di un tavolo tecnico al Ministero rispetto al destino dei ceramisti. Questo è il lavoro che intendiamo fare con il sostegno di un'alleanza sociale che punta a cambiare il segno di questa politica. Mi impegnerò personalmente per continuare questo confronto'.

Per Fabrizio Mastrogiovanni, segretario generale Femca Cisl Viterbo, il prossimo tavolo confederale sarà decisivo alla causa: 'Sarà li che si potrà mettere in luce - annuncia - le differenze tra un lavoro comune e un lavoro usurante e potremo fare ulteriore leva sul Governo per dare una spinta ai decreti attuativi'.

'Con una produzione di ceramica sanitaria pari al 90% sul territorio nazionale che impiega oltre 2000 lavoratori, i numeri sono tutti dalla parte di Civita Castellana - dichiara Mauro Vaccarotti segretario generale della Filctem Cgil -. Questa battaglia sul riconoscimento del lavoro usurante la stiamo portando avanti da 20 anni, molti operai sono costretti a prolungare l’attività ben oltre i limiti fisiologici, con ricadute non solo sulla salute individuale, ma anche sull’intero sistema produttivo. E' inaccettabile'. 'La politica con questo tira e molla sta perdendo di credibilità - ha affermato Raniero Brunelli della Uiltec Uil  - è ora di passare ai fatti'.

Un silenzio istituzionale che a Civita Castellana pesa come un macigno. Intanto i lavoratori invecchiano in fabbrica, aspettando un diritto che si fa attendere. 'Essere qui oggi - riflette Antonio Sini, presidente di Apea - è un segnale forte per le istituzioni ma anche per i nostri giovani: questa professione sta perdendo l'appeal, non solo per la questione salariale, ma anche per quella culturale.  Avviamo tutti insieme un tavolo di riflessione e condivisione affiche i giovani possano trovare in questo settore un obiettivo di crescita personale e professionale.

Ripresa anche da Giuseppe Crea, direttore di Federlazio, la questione turnover. 'Ogni pensionamento senza sostituzione - dice - rappresenta una perdita doppia: non solo di forza lavoro, ma anche di un patrimonio di competenze che non viene trasmesso alle nuove generazioni. Bisogna costruire percorsi formativi ad hoc che possano portare i giovani ad amare e desiderare di nuovo questa professione'.

Per Augusto Ciarrocchi, numero uno di Confindustria ceramica: 'Al problema legato alla silice libera cristallina si aggiunge anche quello della movimentazione dei carichi e del microclima: due fattori che minano il benessere fisico dei lavoratori. Basterebbe solo questo - conclude - a far capire alla politica che è arrivato il momento di rendere operativa la legge'






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