ANNO 14 n° 118
'Barricate' contro la maxi-discarica della plastica ad Arlena di Castro
Raccolta di firme tra i cittadini e proteste anche nei Comuni limitrofi
24/06/2023 - 07:04

di Giovanni Masotti

ARLENA DI CASTRO - Si infiamma di giorno in giorno la battaglia sulla maxi-discarica di Arlena di Castro destinata a ricevere i rifiuti della plastica provenienti da buona parte della regione e di Roma, un pugno in faccia contro un territorio modello, dotato di un paesaggio invidiabile e ricco di attività produttive, che verrebbe snaturato e messo in grave pericolo.

In attesa del decisivo consiglio provinciale di martedì 27 giugno cresce l' esasperazione contro questo progetto 'monstre' che è scivolato via nelle stanze del Palazzo senza nessuna informazione ai cittadini e alle istituzioni dei comuni limitrofi che ne verrebbero coinvolti in pieno: soprattutto Tuscania, Canino e Montalto di Castro.

Finché la notizia non è trapelata e il bubbone esploso. Ad Arlena di Castro, un paesino gioiello di appena ottocento anime, la tensione è palpabile. Ne è interprete Tonino Bonini, uno degli animatori della quasi plebiscitaria raccolta di firme contro il gigantesco impianto.

'È incredibile - sottolinea - ma i cittadini di Arlena di Castro sono venuti a conoscenza della costruzione di una maxi-discarica insieme ad un biodigestore, che verranno realizzati nel nostri territori, appena una settimana fa! Indagando abbiamo scoperto che la relativa delibera del consiglio comunale risale addirittura al 30/09/2020. Oltre due anni e mezzo di inaccettabile silenzio. Ci sentiamo offesi e raggirati per non essere stati interpellati dai nostri amministratori su una decisione che vincola il futuro dei residenti, degli imprenditori agricoli e delle strutture ricettive che insistono nel nostro paese! La nostra terra è diventata il bersaglio del Lazio perché è priva di difese e incontaminata.

Vogliamo essere ascoltati e tutelati. No a questo scempio scriteriato, a questo assalto dell' inquinamento che ci porterà ad allontanarci dalle nostre origini, che verranno stravolte. La nostra gente non ne vuole sapere!'.

Molto simili le argomentazioni espresse da Emanuela Bartolini, vicesindaco di Canino. 'Il nostro Comune - polemizza - è stato preso alla sprovvista, senza essere stato minimamente chiamato in causa attraverso l' usuale strumento delle conferenze di servizi, riguardo alla discarica di riciclo di rifiuti solido-urbani e di rifiuti marini che dovrebbe sorgere nel territorio di Arlena di Castro. La mia netta contrarietà nasce dal fatto che il nostro paese vive di agricoltura e turismo, che andrebbero tutelati e sviluppati, e di turismo termale, che sta prendendo piede in modo importante. E poi non mi sembra sia stato considerato il traffico di mezzi pesanti, inquinanti e maleodoranti, che ingombreranno le nostre strade. Insomma, ci meritiamo diventare la pattumiera di Roma e del Lazio? Chi investirà più nel nostro territorio? Lo stiamo distruggendo con le mani degli altri! Di certo io non starò lì a guardare'.

Durissime le valutazioni del sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci, in prima linea nel partito del no. 'La discarica di Arlena di Castro - attacca - non è necessaria né funzionale allo smaltimento dei rifiuti urbani della Provincia di Viterbo. È un'operazione economica di interesse privato. Non accettiamo in alcun modo che qualcuno, approfittando della compiacenza di qualche sindaco, venga a compromettere il nostro territorio'.

Un braccio di ferro, dunque, di quelli tosti, destinato a durare chissà quanto. Con un finale tutto da scrivere. E un' altra pregiata realtà della Tuscia che rischia grosso.






Facebook Twitter Rss