VITERBO – Se i registi di Hollywood si impegnano per ricreare scenari di mondi distrutti e ambientazioni post-apocalittiche, a Bagnaia ci pensano l'incuria e la natura a regalarci uno spettacolo degno dei migliori film del genere. Nessun effetto speciale, solo incuria e natura selvaggia, e il risultato non ha nulla da invidiare a titoli come “Fallout” e al più recentemente “28 anni dopo”.
Le immagini parlano chiaro: quello che un tempo era il parco di Padre Pio, frequentato da giovani e famiglie, oggi è un luogo quasi spettrale. Le panchine, ormai inglobate dalla vegetazione, sono diventate quasi invisibili, mimetizzandosi perfettamente con l’ambiente circostante. L’unico monito a “simboleggiare” la presenza di una civiltà passata è il recinto per cani, con un cancello cigolante che, di notte, potrebbe tranquillamente prestarsi come set per horror.
Gli unici frequentatori del parco sembrano essere cani e gatti randagi, che però devono cedere lo scettro di veri padroni del luogo a creature più grandi: viste le tracce lasciate nell’erba alta, si sospetta la presenza di cinghiali.
Insomma, ci troviamo davanti all’ennesimo caso di incuria del verde pubblico. Ma viene spontaneo chiedersi: perché permettiamo che i nostri parchi e le nostre strade cadano così in rovina? Oggi il parco di Padre Pio, più che un posto verde per i cittadini, somiglia sempre più a una riserva naturale… ma non nel senso buono del termine.