VITERBO - “Avere paura non dovrebbe essere normale”
In occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, Viterbo ha accolto centinaia di studenti delle scuole superiori al Teatro dell’Unione per un evento ricco di interventi e testimonianze, volto a sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della violenza di genere.
(Teatro dell'Unione)
Un momento di riflessione oltre l’aula
“Avere paura non dovrebbe essere normale” è il messaggio chiave dell’incontro, organizzato dal Comune in collaborazione con Provincia e Prefettura. Chiara Frontini, sindaca di Viterbo, ha aperto la giornata spiegando l’importanza della cultura del rispetto. “Non sempre la violenza è fisica,” ha spiegato. “Il limite è la rottura, e oggi vogliamo farvi conoscere il valore del rispetto reciproco.”
Il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, ha evidenziato il ruolo delle istituzioni nel prevenire e combattere la violenza: “La politica ha il compito di affrontare una realtà difficile, ma soprattutto di educare. Il mio invito alle donne è di credere in sé stesse, perché il cambiamento parte anche da noi.”
Anche il prefetto Gennaro Capo ha invitato i presenti alla riflessione: “Grazie al dialogo con i ragazzi, oggi raccogliamo spunti preziosi per costruire una società più consapevole.”
(Sindaca Chiara Frontini)
La forza delle parole e della rete di supporto
Tra i momenti più intensi della giornata, l’intervento della psicologa Eleonora Di Marco, che ha ricordato il potere curativo delle parole: “Le parole possono ferire, ma anche guarire. Sta a noi scegliere come usarle.” La dottoressa Gaetana Moriano, assistente sociale, ha invece sottolineato come “tutto questo non sia normale” e ha ribadito l’importanza di saper distinguere tra un complimento e un’offesa.
Il Questore di Viterbo, Luigi Silipo, ha posto l’accento sull’importanza di denunciare, raccontando casi emblematici come quello di Sara Di Pietrantonio: “La polizia è sempre al vostro fianco. Alle ragazze dico: chiamateci, prima che sia troppo tardi.”
La giornata ha visto anche il contributo del comandante provinciale dei Carabinieri, Massimo Friano, che ha descritto il funzionamento della rete di supporto territoriale: “Quando una vittima arriva in caserma, viene accolta in un ambiente protetto e specializzato, grazie alla collaborazione tra enti e istituzioni.”
Paola Conti, pubblico ministero della Procura di Viterbo, ha spiegato cosa è il Codice Rosso, un codice che garantisce un intervento tempestivo: “Entro tre giorni la vittima viene ascoltata. Nessuno può affrontare questa battaglia da solo, perciò è fondamentale chiedere aiuto.”
Testimonianze e arte per un messaggio di speranza
Tra gli interventi più toccanti, quello di una studentessa che ha condiviso la propria storia, incoraggiando i coetanei a parlare e a non chiudersi nel silenzio. L’evento si è concluso con l’esibizione di Timido, artista locale che ha dedicato un brano alla lotta contro la violenza di genere.
Valentina Bruno, del Centro Antiviolenza Penelope, ha infine ribadito che “la violenza è una scelta, e fermarla è una responsabilità collettiva”.
Un appello alla consapevolezza
Rosanna Giliberto, assessora alle Politiche Sociali, ha espresso gratitudine verso le scuole e le istituzioni presenti, ricordando che la lotta contro la violenza sulle donne passa dall’informazione e dalla sensibilizzazione: “Non siamo qui per formare, ma per darvi gli strumenti per costruire un futuro più giusto.”
(Assessore Rosanna Giliberto)