ANNO 14 n° 110
Auto riciclate: sfilano i testimoni
Il processo a carico del titolare di un autosalone aggiornato in autunno
18/05/2022 - 12:26

di Andrea Stefano Marini Balestra

ISCHIA DI CASTRO - Prosegue il processo nell'ambito dell'operazione Castro. Così fu chiamata l’operazione compiuta dalla Polizia stradale di Viterbo che nel 2020, in pieno lockdown, bloccò l’attività di un autosalone attivo nell’Alta Tuscia, precisamente ad Ischia di Castro, per l’accusa di riciclaggio di auto rubate vendute ad ignari clienti. Questi ultimi, acquirenti per lo più di Fiat 500 ed un caso di una Jeep, furono colpiti da sequestro degli automezzi acquistati in buona fede.

L’accusa fonda la responsabilità del titolare dell’autosalone sulla circostanza che egli aveva rapporti con un tale Maresca, di origine napoletane, che gli forniva le vetture da mettere in vendita, ma che in realtà erano auto rubate “riverginate” nei numeri di telaio di altrettante auto vere vendute all’estero, quindi denazionalizzate.

Per queste accuse il Maresca ha patteggiato una pena ad anni tre e mesi e quindi è uscito dal processo.

Reclama innocenza invece il titolare dell’autosalone, il cui processo è in corso davanti al Collegio del Tribunale presieduto dal Dr.Eugenio Turco.

All’ultima udienza sfilata di testi che hanno riferito la sola occasionale conoscenza dell’imputato con il “napoletano” che, dapprima era cliente del salone, poi fornitore di qualche auto da porre in contovendita, ma assolutamente di qualche ipotesi di accordi o altro.

Infatti, ha proseguito un teste, un suv Nissan intestato al Maresca venne venduto dal salone ad un cliente che però se lo vide sequestrare per un periodo durante il quale, prima che venisse dichiarato “pulito” , gli venne assegnata un’auto sostitutiva di pari valore.

Sentita come teste la titolare di una nota agenzia pratiche auto di Viterbo che ha confermato essere sempre stata incaricata delle volture senza problemi, tranne una.

La difesa dell’imputato rappresentata dall’avv. Samuele De Santis ha riferito che per centinaia di operazioni compravendita effettuate dall’azienda del suo assistito, solo le poche con il Maresca avevano creato problemi.

Se ne riparla alla prossima udienza in autunno.






Facebook Twitter Rss