VITERBO - Li chiamano Neet, acronimo di 'Not in education, employment or training'. Sono giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. Un fenomeno che in Italia, con punte più accentuate al sud, riguarda il 15,2 percento dei ragazzi attivi, maggiore rispetto alla media europea ferma all'11%
Il dato è stato approfondito in un recente dossier di Openpolis, su dati Istat analizzati comune per comune nel 2020: un anno sicuramente particolare visto l’impatto dell’emergenza Covid, che ha fatto registrate tuttavia una tendenza al calo. Prendendo ad esempio alcune delle realtà più popolose della provincia, troviamo che a Viterbo l'incidenza dei neet è del 23,9% (15-29 anni); a Civita Castellana è pari al 26,4%, a Tarquinia al 16,8% , a Montalto di Castro il 18,8%, Nepi sale al 28,4%, Tuscania al 23,4%, Ronciglione al 25%, mentre Fabrica di Roma al 26,9%. Nessun comune scende sotto la media nazionale e i dati restano ben distanti dal resto d'Italia dove Catania guida la classifica con il 42,0%, seguita da Palermo 39,8% e Napoli 37,3%.
'Le cause - come ha spiegato lo studio - sono molteplici e vanno dalla disoccupazione giovanile alla mancanza di orientamento, fino al disallineamento tra scuola e mondo del lavoro. Spesso si tratta di ragazzi che hanno abbandonato gli studi, scoraggiati da un sistema percepito come distante e poco inclusivo, o che vivono in contesti familiari e sociali fragili, dove mancano stimoli, sostegno e opportunità. Con il rischio dell’isolamento, della dipendenza economica prolungata e della perdita di fiducia nel futuro'
Ragionamento a parte per i diplomati: 'In molti casi - viene sottolineato - anche il raggiungimento del diploma delle superiori non sembra essere sufficiente per contenere il rischio Neet. I dati aggiornati al 2024 dimostrano che in Italia - tra i giovani con diploma - la percentuale di quelli che non studiano e non lavorano si avvicina al 18%. Quasi 3 punti in più della media nazionale (15,2%). Tra i laureati scende invece all’11,8%. Paradossalmente l’incidenza dei neet è superiore tra i giovani diplomati rispetto a quelli con al massimo la licenza media (13,3%). Segnale da un lato significativo rispetto alla struttura del mercato del lavoro che, come orami noto, è alla costante ricerca di personale altamente qualificato da inserire nel proprio organico. Basti pensare che nel mese di giugno 2025 secondo Unioncamere i lavoratori previsti in entrata nella Tuscia sono stimati in 2.160 unità. L'offerta di lavoro di più consistente riguarda impiegati, professioni commerciali e nei servizi, a seguire ci sono gli operai specializzati, dirigenti e professionisti con elevata specializzazione. Le stime evidenziano che, nonostante l'offerta, la difficoltà di riperimento delle risorse è piuttosto elevata: nel 56,7% dei casi per la figura da dirigente, il 36,8 per i servizi e il 62% per gli operai.