ANNO 15 n° 153
Approvata la nuova legge contro i reati sugli animali
Enpa: “Pene più severe e tutele rafforzate”
Giulia
01/06/2025 - 03:19
di Giulia Ortenzi

VITERBO - Con il via libera definitivo del Senato, diventa legge un provvedimento atteso da due decenni, che rafforza in modo sostanziale le sanzioni per chi maltratta, uccide o sfrutta gli animali.

La nuova norma segna una svolta anche sul piano culturale e giuridico: per la prima volta, l’intervento penale non è più legato solo al “sentimento umano”, ma si fonda sul riconoscimento dell’animale come essere senziente, con diritti da tutelare in quanto tali.

Chi si rende colpevole dell’uccisione di un animale, in particolare con crudeltà o sevizie, rischia fino a quattro anni di reclusione e 60 mila euro di multa. Per i casi di maltrattamento, la pena può arrivare a due anni di carcere e 30 mila euro di sanzione. Sono previste aggravanti importanti, che fanno salire la pena fino a un terzo in più: se i reati avvengono davanti a minori, coinvolgono più animali, o vengono documentati e diffusi online.

La legge affronta anche il tema dei combattimenti tra animali: sarà sufficiente parteciparvi per rischiare due anni di carcere e 30 mila euro di multa, mentre per chi li organizza le pene salgono fino a quattro anni e 160 mila euro. Nei casi più gravi, entreranno in gioco le misure del codice antimafia, con la possibilità di applicare la sorveglianza speciale per chi gestisce traffici di cuccioli o promuove abitualmente tali pratiche.

Tra gli aspetti innovativi, anche il divieto nazionale di tenere i cani alla catena, una battaglia storica del volontariato animalista, e una norma che consentirà alle associazioni riconosciute di ottenere l’affido definitivo degli animali sequestrati, attraverso un deposito cauzionale.

Per ENPA Viterbo, che da anni si batte sul territorio per i diritti degli animali, si tratta di un cambiamento epocale. La legge restituisce finalmente dignità e protezione legale a chi non può difendersi, rafforzando anche la rete di chi ogni giorno lavora nei rifugi, nelle strutture veterinarie e sul campo per salvare vite e prevenire abusi. Un passo avanti concreto verso un’Italia più giusta, empatica e civile.






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