di Fabio Tornatore
VITERBO - In alcuni comuni della provincia di Viterbo si continua a praticare la capitozzatura per la potatura degli alberi. Dopo quelli di Sutri, proprio sulla Cassia, piante mutilate anche a Soriano del Cimino e a Vejano. La tecnica, che prevede tagli radicali dei rami fino quasi al tronco, è condannata dal mondo scientifico e dagli agronomi ma spesso prevale la logica della motosega a quella della ragione. Petretti: 'Serve regolamento del verde'.
'La questione è culturale' spiega Roberto Petretti, presidente dell'Ordine degli Agronomi di Viterbo 'sia gli agronomi che la letteratura scientifica affermano che la capitozzatura è una tecnica rischiosa, i tagli radicali sono ferite che indeboliscono la pianta e possibili ingressi per i parassiti. Purtroppo molte amministrazioni preferiscono capitozzare perchè pensano che così per qualche anno si sono tolte il problema. Il fatto è che servirebbe un regolamento del verde, che per i piccoli comuni non è obbligatorio, e quindi nessuno ce l'ha'.
'Il regolamento del verde è importante perché definito secondo prassi riconosciute dagli arboricoltori e dalla letteratura' continua Petretti 'e una volta approvato diventa vincolante'.