VITERBO - E' destinata ad avere ripercussioni importanti nella Tuscia la sentenza del Tar che accogliendo il ricorso della Bd Solar Acquapendente, ha annullato i limiti alle rinnovabili imposti dalla Regione Lazio con la delibera del 2023. La società si era vista dichiarare “irricevibile” la richiesta di Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) per un impianto agrivoltaico da oltre 8 MWp da realizzare in località Carbonarola, Vallone e Carbonara, nel comune di Acquapendente.
La delibera delle Regione ha imposto limiti rigidi allo sviluppo di nuovi impianti da fonti rinnovabili nelle province “sature” come quella di Viterbo dove si concentra 78 per cento della potenza autorizzata in tutto il Lazio.
Secondo i giudici della terza sezione del Tar, invece, avrebbe potuto programmare con criteri di proporzionalità e sussidiarietà ma non vietare aprioristicamente l’apertura di procedimenti autorizzativi, impedendo così la valutazione concreta dei singoli progetti.
La sentenza è destinata a far discutere e a rimettere in gioco alcuni progetti nella Tuscia. L’associazione Gis – Gruppo Impianti Solari accoglie con favore la sentenza del Tar del Lazio, che ha stabilito l’illegittimità delle linee guida della Regione sulle rinnovabili.
Gis è stato sempre critico nei confronti di questo provvedimento (Deliberazione 171), approvato a maggio 2023 e prorogato a dicembre dello scorso anno, per due motivi. ''Il primo - spiega - è che si traduceva in un divieto generalizzato a qualsiasi nuovo impianto nella Provincia di Viterbo e, quando si fanno le crociate aprioristiche, si producono solamente ingiustizie. Il secondo è che il totale autorizzato che si prendeva come riferimento per impedire l’avvio di procedimenti nelle singole province non era un numero fisso, bensì variabile di data in data. Un progetto poteva quindi essere escluso o approvato non in base alla validità delle soluzioni proposte, ma a seconda della tempistica di effettiva presentazione dell’istanza di autorizzazione''.
Il gruppo sostiene pertanto che ''sulla base dei condivisibili principi espressi dal Tar in armonia con l’intera giurisprudenza in materia ambientale, la nostra associazione confida in uno sblocco favorevole per l’impianto agrivoltaico dell’associata Sun Legacy 5, che dovrebbe sorgere a Tarquinia, e sul quale la Regione Lazio ha per ora espresso parere non favorevole, principalmente proprio sulla base della delibera annullata dal Tar Lazio. La Regione aveva anche espresso preoccupazioni sulla perdita di habitat e di biodiversità, ma questi pericoli sono evitati grazie alla innovativa progettazione della nostra associazione. Su questo progetto attendiamo anche la pronuncia del Mase, chiamato a valutarne l’effettivo impatto ambientale''.