ROMA – Con profondo dolore annunciamo la scomparsa di Pippo Baudo (Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo), celebre volto del piccolo schermo, spentosi oggi all’età di 89 anni presso il Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti più cari e accompagnato dai conforti dei sacramenti.
Una carriera leggendaria
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo esordì in Rai nei primi anni Sessanta. Divenne celebre per programmi iconici come Settevoci, Canzonissima, Domenica In e Fantastico. È stato anche il conduttore che ha segnato la storia del Festival di Sanremo con un record assoluto di 13 edizioni condotte tra 1968 e 2008, di cui in sette ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico.
Il carisma e il talento nel lanciare nuove stelle
Nel corso della sua lunga carriera, Baudo non è stato soltanto un presentatore, ma anche uno scopritore di talenti. Sotto la sua guida, personaggi come Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Andrea Bocelli, Laura Pausini, Giorgia, Beppe Grillo, Barbara D’Urso e molti altri hanno avviato le loro carriere.
Il cordoglio del mondo televisivo e delle istituzioni
Numerose personalità del mondo dello spettacolo e della politica hanno reso omaggio al 'maestro della tv': Alba Parietti: “Con te si chiude definitivamente un’epoca. Sei stato il più grande, sei stato la Televisione”; Laura Pausini: “Ciao al mio secondo papà”; Giorgia Meloni: “Volto e voce hanno accompagnato intere generazioni, grazie”.
L’intero consiglio di amministrazione della Rai, insieme all’AD Giampaolo Rossi e al DG Roberto Sergio, ha dichiarato: 'Con Pippo Baudo se ne va un pezzo di ‘cuore’ della Tv'.
Anche Mara Venier, Milly Carlucci, Simona Ventura, Barbara D’Urso, Gerry Scotti, Carlo Conti e tanti altri hanno espresso commozione e gratitudine per il lascito culturale che Baudo lascia alla televisione italiana.
Un’eredità indelebile
Pippo Baudo ha raccontato l’Italia attraverso le sue trasmissioni, accompagnando decenni di trasformazioni sociali e culturali. È stato un narratore sensibile, capace di coniugare intrattenimento e cultura. Secondo le parole della Rai, ha reso la televisione un fenomeno culturale nobilitando il 'nazionalpopolare', senza cedere alla banalità.