ANNO 14 n° 120
Abbandona ferito grave e si dilegua, fermato boss della camorra
08/06/2014 - 00:00

TARQUINIA – E' finito fuori strada con l'auto e ha abbandonato l'uomo che viaggiava con lui, gravemente ferito, e si è dileguato. Per questo motivo un uomo di 67 anni, Lorenzo Pintore, originario di Sassari, con alle spalle condanne camorra e per sequestro di persona con l'anonima sarda, è stato fermato ieri dai carabinieri di Tarquinia. L'uomo abbandonato nell'abitacolo dell'auto, Riccardo Casafina, 84 anni, è morto poco dopo per le gravi lesioni riportate. Tra l'altro, Pintore guidava l'auto senza patente.

L'incidente si è verificato ieri mattina intorno alle 11 lungo la strada Mandrione, che da Tarquinia Lido porta in località San Giorgio, dove Pintore vive con la compagna in una villa. Durante il tragitto ha perso il controllo dell'utilitaria che, dopo aver sbandato, si è ribaltata, finendo nella cunetta.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, alcuni passanti, vedendo Pintore vicino all'auto cappottata, gli hanno chiesto se avesse bisogno di aiuto e si sono offerti di chiamare i soccorsi. Ma lui gli ha risposto di non avvisare nessuno dell'accaduto in quanto guidava senza patente e avrebbe potuto avere guai con la giustizia.

Subito dopo, Pintore ha chiamato il cellulare la sua compagna che lo ha raggiunto nel luogo dell'incidente e lo ha portato via, abbandonando l'84enne Casafina morente nell'auto ribaltata. Era convinto che le forze dell'ordine non lo avrebbero potuto identificare in quanto l'auto che guidava è intestata a un'altra persona.

Nel frattempo, però, un paio di passanti, insospettiti dal suo comportamento, hanno dato l'allarme, consentendo agli operatori del 118 e ai vigili del fuoco di soccorrere Casafina, anche se per lui non c'è stato nulla da fare e, successivamente, hanno informato i militari delle ''strane richieste'' fatte da Pintore.

Attraverso le descrizioni dei testimoni, i carabinieri hanno intuito chi era alla guida dell'auto finita fuori strada, si sono recati nella via villa a San Giorgio è lo ha sottoposto a fermo per omicidio colposo e omissione di soccorso. Nelle prossime 48 ore, il gip del tribunale di Civitavecchia, competente per territorio, dovrà decidere se convalidare il fermo o meno.

Come detto, Pintore ha alle spalle una lunga serie di arresti e condanne per gravi reati: nell'82 era stato coinvolto nel sequestro di persona di un imprenditore del Varesotto eseguito dall'anonima sarda; nell'aprile '94 fu arrestato con l'accusa di essere vicino al clan camorristico di Ciro Mariano, che spadroneggiava nei quartieri spagnoli di Napoli, nonché di essere il referente della costola romana dell'organizzazione.

Più recentemente, nel 2012, la guardia di finanza gli ha confiscato beni per un valore di circa 18 milioni di euro nelle province di Viterbo e Roma, tra i quali una ventina di immobili, auto di lusso e varie società riconducibili interamente o in parte a lui. Gli investigatori accertarono che una consistente parte del patrimonio accumulato da Pintore era frutto di truffe nel settore immobiliare, grazie alle quali aveva accumulato una fortuna, poi reinvestita in immobili e in società, in molti casi intestate a prestanome.





Facebook Twitter Rss