

TUSCANIA - È qualche settimana che a Tuscania è stato aperto un nuovo centro scommesse. Senza naturalmente voler esprimere un giudizio sugli esercenti che hanno aperto tale centro, per i quali sicuramente è un modo lecito per lavorare, né assolutamente porsi in contrasto con la libertà di chiunque di poter aprire un nuovo esercizio commerciale, quel che preoccupa è l’assoluto silenzio generale della popolazione di fronte a uno dei problemi più gravi che la nostra società sta sperimentando, ossia il pericolo della salute sociale e del benessere dei cittadini di fronte ai rischi legati al gioco d’azzardo.
Se si fosse aperto un locale a luci rosse, una vendita di droghe pesanti, un ambiente che avesse come obiettivo la promozione della violenza di genere… di sicuro qualcuno avrebbe alzato la voce, chiesto interventi delle autorità competenti, riempito i giornali di articoli… perché di fronte a questo nuovo affronto dello Stato Italiano, che taglia i soldi pubblici per la sanità e l’istruzione, nessuno si scandalizza?
La parrocchia di Tuscania e l’Amministrazione Comunale hanno già espresso in passato la preoccupazione riguardo ai rischi del gioco d’azzardo, sensibilizzando la popolazione il 3 e 4 marzo 2024 con due spettacoli di promozione sociale della compagnia Itineraria Teatro, intitolati “Gran Casinò. Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”, ospitato nello splendido teatro del Rivellino a Tuscania. L’evento, portato in passato anche a Montecitorio (https://www.itineraria.it/gran-casino-montecitorio) ha visto anche la partecipazione gratuita di studenti e docenti delle scuole medie e superiori della cittadina, offrendo ottimi spunti di riflessione sui rischi del gioco d’azzardo e suscitando forte interesse da parte dei giovani spettatori. Il disturbo del gioco d’azzardo crea dipendenza e indebitamento, spingendo le persone a contrarre prestiti e a utilizzare i risparmi familiari, compromettendo così la stabilità economica. Questo fenomeno non colpisce solo i giocatori, ma ha ripercussioni dirette sulle famiglie, creando conflitti e tensioni che possono portare a rotture relazionali. I giocatori patologici spesso sperimentano anche sintomi di depressione, ansia e stress, aumentando il rischio di isolamento sociale e comportamenti autodistruttivi. Necessari diventano quindi anche investimenti per aiutare chi cade in queste forme di dipendenza. Fabrizio De Giovanni, nella sua straordinaria performance di Gran Casinò, raccontava quanto può essere pericolosa la proposta del cassiere dell’autogrill che quando vai alla cassa per pagare il caffè ti chiede: “Vuole un gratta e vinci?”. E se chi hai davanti è una persona che sta lottando per uscire dalla dipendenza del gioco d’azzardo? Tu, con quella proposta che può sembrare innocente, rovini lui e i suoi figli…
Secondo i dati dell’Agenzia e dei Monopoli (ADM) nel 2019 solo a Tuscania si sono giocati 5.651.520,37 euro in gioco fisico (escludendo il gioco on line). (https://www.adm.gov.it/portale/documents/20182/4721625/2019+FISICO++Ripartizione+Giocato+Vincite+Erario+Tipo+Gioco+comuni_02032020.pdf/a3e8ecaf-b690-411a-bfe4-b73d266fbf53). Nel 2021 gli italiani hanno “investito” circa 111 miliardi di euro nel gioco d’azzardo, cifra che è salita a 157 miliardi nel 2024, molto ben al di sopra delle spese per sanità e istruzione! Giocando a fare due conti, possiamo considerare la spesa pro capite di circa 2.600 euro all’anno per ogni italiano, minorenni compresi, e tenendo conto che Tuscania ha circa 8.000 abitanti, possiamo stimare grossolanamente che l’anno passato la nostra comunità di Tuscania abbia speso più di 20.000.000 euro in slot machine, gratta e vinci, lotto, scommesse etc… Facciamo pure un semplice esercizio di immaginazione: con questi fondi quanti progetti si sarebbero potuti finanziare e realizzare ogni anno? Attività culturali, sportive e di svago per i nostri giovani, creare spazi di aggregazione, inclusione e supporto, offrire programmi di educazione e di prevenzione… Sfumato il sogno della nuova DUBAI della Tuscia in pratica…
Come oratorio di Tuscania vogliamo proporre realtà alternative, che offrano opportunità di svago e socializzazione, per un futuro più giusto ed equo per i nostri giovani. È fondamentale smuovere le coscienze e affrontare queste problematiche con consapevolezza. Tutta la comunità è chiamata a non rimanere indifferente e a riflettere sull’importanza di poter proporre alle nuove generazioni un ambiente sano e sicuro, lontano dai pericoli del gioco d’azzardo. “Il problema” ricordava Fabrizio de Giovanni nello spettacolo “Gran Casinò” di Itineraria Teatro “non è quando perdi, ma quando vinci! Perché è in quel momento che scatta la dipendenza. Lì il tuo cervello pensa di essere in credito, cominci a ragionare come le macchinette, pensi che se continui prima o poi farai i soldi…”.
A Tuscania, quindi, c’era veramente bisogno di un nuovo centro scommesse?