CIVITA CASTELLANA -A Civita Castellana l’amministrazione comunale sceglie da che parte stare, AMEN. La Festa della Pasta e della Cultura, proposta dalla Pro Loco e dal Presidente Gabriele Aleandri, per valorizzare il centro storico e la tradizione gastronomica del territorio, è stata stoppata sul nascere, anche se Aleandri non si è dato per perso e ha deciso di organizzarla al Centro Commerciale Marcantoni il 27, 28, 29 giugno. Ma vediamo i presunti motivi che avrebbero portato l'amministrazione a tale decisione. La Chiesa di San Lorenzo ha chiesto il suolo pubblico il 23 aprile. La Pro Loco, invece, lo aveva richiesto già il 18 gennaio. Ma probabilmente: quando si tratta di precedenze... celesti, i numeri non contano.
Il Comune, con tanto di delibera, ha infatti concesso patrocinio oneroso e suolo pubblico alla Parrocchia di San Lorenzo Martire e Cuore Immacolato di Maria per i festeggiamenti dal 24 al 29 giugno. Mercatini, iniziative, celebrazioni. Tutto nel perimetro della parrocchia.
La Pro Loco, invece, avrebbe animato il centro storico con una festa popolare, culturale ed enogastronomica. Nessuna sovrapposizione fisica, nessuna interferenza tra eventi. Ma evidentemente una doppia festa non rientra nei piani dell’amministrazione.
L'amministrazione Comunale che da delibera manifesta l'intenzione di raggiungere e promuovere le iniziative delle associazioni, a favore delle tradizioni storico-culturali sul territorio comunale, ha di fatto lasciato scoperto il fiore all'occhiello del paese, lasciando il centro storico, ancora una volta, privo di eventi.
Ma qualcuno si fa delle domande: 'perché due realtà così diverse non possono convivere nello stesso weekend? Forse la Pro Loco è diventata improvvisamente scomoda per qualcuno?'
A quanto pare, la risposta sta tutta in una frase pronunciata – secondo il Presidente Aleandri – proprio in Comune: 'La Chiesa ha la priorità su tutto'.
La delibera per la Parrocchia è chiara, precisa e articolata. Esenzione del canone, patrocinio, suolo pubblico, pieno appoggio istituzionale. Della Festa della Pasta, invece, rimane solo un retrogusto amaro. Non tanto per la pasta, quanto per la mancanza di una visione inclusiva da parte dell’amministrazione, che avrebbe potuto – e dovuto – trovare una mediazione, favorendo entrambe le iniziative. E invece no: si è scelto, ma c'era bisogno di scegliere? Non si potevano realizzare entrambe?
E in questa scelta, la Pro Loco resta a digiuno. Di spazi, di supporto, e – più che altro – di rispetto.
L'amministrazione comunale tace a tal proposito.