VITERBO -Per la prima volta la Regione Lazio ha approvato, nei termini previsti dalla legge, sia i bilanci delle aziende sanitarie locali e ospedaliere sia il bilancio consolidato regionale. Il documento si chiude con un utile di circa 120 milioni di euro: un risultato storico, fondato su tempestività, trasparenza e affidabilità.
Un traguardo tutt'altro che scontato, soprattutto considerando il contesto ereditato dalla giunta Rocca al momento dell'insediamento: indagini della Procura in corso, conti fuori controllo e una Corte dei Conti che rifiutava la parifica di bilancio. Questi sono i fatti.
Oggi la credibilità della Regione Lazio è stata ricostruita. Il punto di partenza non poteva che essere il riordino dei conti: condizione imprescindibile per risollevare una sanità in forte difficoltà, che ancora oggi — nonostante i progressi compiuti — continua a far pagare il prezzo più alto ai cittadini.
In due anni, questo è un risultato straordinario. Segna un evidente cambio di rotta e lascia intravedere la luce in fondo al tunnel, sempre più vicina. La strada da percorrere resta lunga, ma rimettere in piedi un sistema regionale paragonabile, per gravità, a un malato terminale, è segno che la direzione intrapresa è quella giusta. Il prossimo obiettivo è la piena efficienza dei servizi erogati ai cittadini.
Per iniziare davvero a 'correre' servirà ancora tempo, ma oggi ci sono le condizioni per farlo. Una sanità efficiente ha bisogno di basi solide, e oggi un altro traguardo è stato raggiunto. I cittadini, che ancora incontrano difficoltà nell'accesso ai servizi, possono e devono avere fiducia: il governo regionale sta lavorando, con priorità e continuità, per la loro salute.
Un ringraziamento particolare va al Presidente Francesco Rocca, al Direttore Andrea Urbani e a tutta la macchina regionale — sia politica che tecnica. Mai prima d'ora un Presidente di Regione aveva scelto di assumersi un fardello tanto pesante come quello della sanità. Una scelta non scontata: la politica, spesso, fatica a caricarsi di responsabilità.
Il presidente Rocca ha rovesciato questo paradigma. Come afferma spesso, alla fine del mandato i cittadini sapranno a chi rivolgersi — nel bene o nel male. Ma va detto: chi decide di esporsi fino a questo punto lo fa con la consapevolezza di offrirsi completamente al Bene Comune. La sua forza risiede nella competenza, nella dedizione, ma soprattutto nel desiderio di ripristinare un sistema sanitario equo, capace di guardare a tutti, in particolare a chi ha meno.