


CIVITA CASTELLANA - A Civita Castellana, tra le colline della Tuscia e le rive del fiume Treja, si apre un luogo dove la cucina diventa esperienza sensoriale e racconto immaginifico. Il Boccondivino, il nuovo ristorante dello chef Giulio Parroccini, non è soltanto un ristorante: è la materializzazione di una visione, di un sogno lungo vent’anni che inizia quando Parroccini aveva appena quindici anni e ha attraversato il mondo della gastronomia, dall’Accademia ALMA alle cucine di Heinz Beck, passando per Spagna, Francia, America, accanto a grandi come Damiano Di Blasi e il suo mentore Ivan Tronci.

Qui la Tuscia si trasforma in mare. Parroccini ha immaginato un mondo in cui Civita Castellana fosse bagnata dall’Adriatico, e ha costruito il suo menù come un ponte tra storia, territorio e fantasia. Piatti iconici diventano narrazioni: Acqua cotta di mare, risotto alla brace con finocchietto, vongole e olio di nocciole, trippa di seppie alla romana; ogni portata racconta un territorio reinventato, dove il fiume Treja diventa oceano.
La tecnica diventa arte: la procedura dell’affumicatura è stata rivisitata, con legni selezionati per ogni piatto, per sprigionare aromi inediti che esaltano ingredienti locali e di mare. Le sorprese continuano con il tiramisù scomposto alla brace, latte e miele, sale alle alghe; il cavolo cappuccio come un’anguilla; il cuore di carciofo alla brace con aria di mare e limone candito; la spigola in porchetta; una cesar salad reinventata alle alici. Ogni portata è una dichiarazione di libertà, una poesia da gustare, un omaggio alla luce e ai colori dei paesaggi di William Turner, pittore-amico dell’anima che ha ispirato la sensibilità e la visione dello chef.
Ogni dettaglio de Il Boccondivino è pensato per coinvolgere corpo e mente, mescolando storia, memoria e innovazione: dalla selezione degli ingredienti alla costruzione dei sapori, passando per il fuoco, il fumo e le consistenze inaspettate. Qui la cucina è narrazione, memoria e sogno, una celebrazione dei sensi e dell’immaginazione.
Con questa apertura, Giulio Parroccini non inaugura solo un ristorante, ma un territorio reinventato, un luogo in cui la Tuscia incontra il mare, la tradizione incontra l’arte, e il piatto diventa un’esperienza totalizzante che travolge e sorprende, invitando chiunque varchi la soglia a guardare oltre il visibile e assaporare la visione stessa dello chef.