VITERBO - ''L'avvio dei lavori di raddoppio della Ferrovia Roma Nord tra Riano e Morlupo segna indubbiamente un svolta epocale verso il potenziamento di una ferrovia da troppi anni dimenticata dalle istituzioni regionali. Tuttavia non possiamo non notare l'assurdità di non aver progettato anche il raddoppio almeno della tratta Montebello - Riano, con il risultato che a fronte di poco più di 5 Km a doppio binario, resteranno 16,5 chilometri a binario unico, vanificando, di fatto, i vantaggi dei lavori''.
Lo sostiene il Cesmot, il Centro studi sulla mobilità e i trasporti, secondo cui ''tutta la tratta extraurbana è inadeguata ed obsoleta'',''forse ultima ferrovia secondaria in Italia ad avere ancora stazioni con segnalamento ad ala semaforica, apparati centrali a filo (installati nel lontano 1932) e giunto telefonico''.
L'associazione auspica che ''questi lavori, che comporteranno una chiusura di ben 18 mesi, siano solo l'inizio di un piano concreto di rilancio ed ammodernamento della ferrovia, altrimenti,come spesso accade,la montagna avrà partorito un topolino ed i pendolari si ritroveranno,dopo oltre un anno e mezzo di disagi, con gli stessi problemi e disservizi''.
Il Cesmot auspica anche ''un rilancio dal punto di vista turistico, che veda l'introduzione di un orario festivo che permetta di usfuruire della linea (non il ridicolo orario attuale pensato sembra appositamente per non fare prendere il treno a nessuno) ed un restauro degli storici mezzi del 1932 per rilanciare il turismo ferroviario (Treno della Tuscia)''.
''La ferrovia Roma nord - dice l'associazione - rappresenta un importante collegamento per gli abitanti di Roma Nord e della Tuscia e acquisirà ancora più importanza con la prevista chiusura dell'anello ferroviario che la incrocerà nei pressi di Tor di Quinto. Resta poco tempo e chiediamo alla Regione Lazio, ad Astral e Cotral un concreto e reale impegno per il rilancio della linea. Non può e non deve ripetersi - conclude - la storia della Roma - Fiuggi la cui chiusura venne causata dagli anni di mancati investimenti che resero infrastruttura obsoleta ed inadeguata''.