VITERBO - Gisella Cardia, la presunta veggente di Trevignano romano, e suo marito Gianni sono stati interrogati ieri dal pm della procura di Civitavecchia che li ha indagati per truffa in merito ai proventi delle offerte che i fedeli hanno fatto nel corso degli anni all’associazione che ruota attorno alle presunte apparizioni della Madonna.
L'indagine è stata avviata a giugno in seguito alla denuncia di Luigi Avella, ex sostenitore, che ha donato ben 123mila euro all’associazione di Gisella.
''I miei assistiti sono molto sereni, hanno risposto a tutte le domande - ha dello l’avvocatessa Solange Marchignoli - La Procura proseguirà poi con gli accertamenti che reputerà necessari fare e poi con la chiusura delle indagini e quindi si esprimerà con l'archiviazione o, qualora riterrà che sussista il reato di truffa aggravata, con la richiesta di rinvio a giudizio. Non è detto né che archivieranno né che rinvieranno a giudizio''. L'avvocato ha detto anche che si tratta di ''un processo documentale, perché trattandosi di una contestazione di truffa aggravata, se l'ipotesi è l'utilizzo del denaro delle donazioni in maniera impropria, i soldi devoluti sono tracciabili''.
Intanto sul fronte dei raduni dei fedeli, dopo che a marzo il vescovo Marco Salvi ha dichiarato false le apparizioni, con la formula 'Constat de non supernaturalitate' e il terreno di via Campo Le Rose è stato acquisito dal Comune di Trevignano che ha apposto i sigilli, Gisella da settembre continua gli incontri con i seguaci in diretta attraverso Youtube.