VITERBO - Con un palco illuminato e un pubblico di oltre mille persone che hanno riempito piazza della Repubblica, si è chiusa l’edizione 2025 di Ombre Festival.
A calare il sipario, un ospite d’eccezione: Ermal Meta, accolto con entusiasmo e una punta di emozione dalla sindaca Chiara Frontini, che gli ha confessato: “Per me è davvero un grande onore averti qui”.
Meta, si è impegnato promettendo alla sindaca di tornare il 3 settembre 2026 per assistere al trasporto della macchina di Santa Rosa. “Non solo hai dato ai cittadini l’opportunità di ascoltarti con la musica e le parole, ma hai portato anche un riconoscimento importante per la città”, ha sottolineato la sindaca, tra un ringraziamento e l’altro rivolto allo staff, agli organizzatori e al deus ex machina di Ombre Alessandro Maurizi.
La serata, come da tradizione del festival, ha visto Meta protagonista non solo come cantautore, ma anche come scrittore. Al centro dell’incontro, il suo ultimo libro, “Le camelie invernali”.
Una storia che affonda le sue radici nel lontano XV secolo, tra le aspre terre del nord dell'Albania, dove la vitta era regolamentata dal Kanun, una sorta di codice che per secoli ha regolamentato ogni singolo aspetto della vita comunitaria: dai prestiti al lavoro, ai matrimoni, dalle feste ai debiti. Un vero e proprio manuale del vivere civile, o quasi. Perché, tra le sue oltre mille regole, ce n'era una che, purtroppo, ha resistito al logorio del tempo e alla modernità: quella sulla vendetta di sangue.
“Mentre la maggior parte dei precetti del Kanun è finita nel dimenticatoio, la 'vendetta' è rimasta un'ombra persistente, colpendo ancora oggi oltre 1200 famiglie albanesi” - Ha spiegato Meta -“Il principio è semplice, e brutalmente efficace: se una persona viene assassinata, la famiglia della vittima ha il 'diritto' di lavare l'onta con altro sangue. Ma attenzione, non è un Far West senza regole. Il Kanun è sorprendentemente preciso, quasi burocratico, nelle sue direttive omicide. La vendetta deve colpire un maschio della famiglia dell'assassino, rigorosamente sopra i dodici anni, e non si può consumare nella casa della vittima”.
Ed è proprio sulla storia di due amici che per uno strano disegno del destino diventano vittima e carnefice perché il Kanun trasforma la loro amicizia in inimicizia mortale. Uno si barrica in casa, l'altro è designato a diventare assassino. Entrambi, in una società ancora profondamente maschilista, cercano disperatamente di sfuggire a un copione scritto secoli fa, ma che continua a dettare le loro vite.
Le parole hanno poi lasciato spazio alla musica e il cantautore si è esibito per la gioia di tutti i suoi fans.