VITERBO - Mancanza di trasporti ed emergenza alloggi: il nervo scoperto del mondo bracciantile nella Tuscia. Se ne è parlato questa mattina all'aula magna dell'università della Tuscia durante un incontro promosso dalla Uila Lega comunale di Viterbo con il suo segretario Antonio Biagioli e il patrocinio dell'università degli studi della Tuscia.
Presenti all'incontro Alfonso Antoniozzi, vice sindaco del Comune di Viterbo, Enrico Panunzi, vice presidente del consiglio regionale del Lazio; Elda Agente Magnani, responsabile Ispettorato del lavoro di Viterbo; Angelo Serafinelli, coordinatore ente bilaterale Fimavla-Ebat; Giancarlo Turchetti, segretario generale Uil di Viterbo, Giulio Zelli, presidente della Commissione agricoltura della Regione Lazio, Vittoria Romeo, direttrice Inps di Viterbo, Patrizia Notaristefano, assessora all’agricoltura del Comune di Viterbo; Elena Angiani, assessora al Bilancio e alle società partecipate ed Emanuele Aronne, assessore alla qualità degli spazi urbani del Comune di Viterbo. A moderare l'incontro Daniele Camilli, segretario organizzativo Uila Viterbo. A poco a poca la sala inizia a riempirsi di braccianti con le loro famiglie.
'Per la prima volta nella Tuscia - ha spiegato Camilli - abbiamo deciso di affrontare in modo sistematico e concreto la problematica dei trasporti e delle abitazioni per i braccianti agricoli nella provincia di Viterbo, per avviare un tavolo di confronto e un percorso di lavoro condiviso al fine di migliorare la condizione di vita di queste persone. Solo a Viterbo gli operai agricoli sono 1300, novemila in tutta la provincia. Cercano casa ma non la trovano, e spesso gli viene negata. Chiedono trasporti verso le aziende agricole, ma non ci sono servizi'.
Secondo il segretario Biagioli: 'Per i lavoratori stranieri vivere e lavorare qui può essere un incubo, in mancanza di mezzi di trasporto sono costretti a fare chilometri in monopattino o bicicletta, mettendo a rischio vite; fanno fatica a trovare un'abitazione, è un problema di 'garanzie' -rimarca il segretario - che spesso i proprietari di casa antepongano al bisogno reale di queste persone. Dobbiamo iniziare ad affrontare il problema in modo concreto, mettere in piedi una battaglia per la sburocratizzazione delle pratiche anagrafiche e lavorative. Questa provincia sta diventando il più grande centro professionale del nord Italia, qui le persone imparano un lavoro ma poi mancano i servizi, le case e così si trasferiscono altrove. Il loro lavoro deve essere dignitoso e sicuro, se vogliamo far funzionare bene la società dobbiamo riscoprire i valori umani. Si parla di integrazione, ma non dobbiamo pensare di avere nuovi schiavi: bisogna riconoscere loro diritti per una vita sicura e dignitosa, bisogna fare rete'.
Appello raccolto dall'assessore Aronne: ' Da domani possiamo mettere sul piatto alcune soluzioni per risolvere il problema, ragionando in modo concreto. Serve sensibilizzare e creare misure di garanzia per i cittadini, creare partenariato tra pubblico e privato. L'affitto va garantito, pensando ad un ente di garanzia che faccia da mediatore come succede in altre parti d'Italia, dobbiamo porre attenzione ai finanziamenti europei e lavorare con provincia e regione'. Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessora Angiani e la consigliera Notaristefano. Per il vicesindaco Antoniozzi: 'Questo convegno pone l'attenzione sull'essere umano e il concetto di inclusione. La società di oggi non ci da più il contatto diretto con chi lavora la terra. Bisogna spostare l'ottica dalla logica della produttività a quella dell'umanità'.
'Creare le giuste condizioni di vita per i lavoratori - ha detto il vicepresidente in Regione Panunzi - è un investimento per la società tutta. Dobbiamo evitare lo spopolamento delle campagne e mi auguro che le istituzioni lavorino in sinergia tra enti per trovare soluzioni concrete'. Per il segretario generale di Viterbo, Giancarlo Turchetti: 'Siamo qui oggi per trovare soluzioni condivise e per attivare un tavolo permanente per affrontare le problematiche che colpiscono questi lavoratori'. 'E' nostro dovere morale e civile - ha sottolineato a sua volta Zelli - affrontare queste problematiche in modo mirato e completo. La vera scommessa è riuscire a riportare una parte del valore aggiunto nelle tasche della produzione dell'imprenditoria agricola, questo è impegno che in regione stiamo mettendo a punto'.
Rivolgendosi ai lavoratori in sala, il segretario regionale Angelo della Vecchia ringrazia quanto fatto finora: 'E' grazie a voi se sulle nostre tavole abbiamo da mangiare. Oggi si parla di alloggi e trasporti, siamo nel 3 millennio, e ogni strada che percorriamo ogni singolo giorno è costellata di dolore. Siamo stanchi di vedere in giro persone che vengono raccattate come se fossero dei nomadi. Le istituzioni devono trovare risorse e impegno comune, devono promuovere la necessaria forma di democrazia sociale'.