ANNO 15 n° 137
Civita Castellana continua a perdere abitanti, Nepi cresce
Secondo dati Istat, dal 2019 al 2024 la popolazione č scesa di oltre 600 abitanti. Dati positivi per la cittā delle acque minerali

CIVITA CASTELLANA - La città delle ceramiche continua a perdere abitanti, arrivando a tracciare il segno meno nel proprio bilancio demografico anche nell'anno appena trascorso. Secondo dati Istat nel 2024 la popolazione civitonica è scesa di ulteriori 112 unità, passando dai 15.143 abitanti di gennaio ai 15.031 del 31 dicembre. Ancora più marcato il dato dell'ultimo quinquennio, che ha fatto registrare una perdita di oltre 700 residenti a partire dal primo giorno del 2019.

Il segno di un lento e inesorabile declino, dovuto in buona parte al calo demografico in linea con il dato nazionale, è testimoniato anche dalla graduale emigrazione dei residenti verso altre cittadine limitrofe. Nel 2024 il saldo migratorio interno, negativo, è stato pari a 53 unità. Che tradotto significa: gli abitanti di Civita Castellana scelgono di andare a vivere altrove per i motivi più disparati. E quella che un tempo era la culla della ricettività e dell'ospitalità soprattutto in virtù della presenza delle aziende ceramiche che davano lavoro a migliaia di persone, oggi ha perso quel fascino catalizzatore di città appetibile in cui vivere. Ragionando sui freddi numeri, alla soglia dei 15mila abitanti e in virtù della legge elettorale, a Civita potrebbe decadere anche il meccanismo elettorale del ballottaggio e tanti altri requisiti legati al dato numerico comunale come ad esempio nella richiesta di contributi.

Ma se Civita arranca, la vicina Nepi continua a crescere sul piano demografico. La città delle acque minerali negli ultimi 5 anni ha visto aumentare la sua popolazione di oltre 600 unità arrivando a contare a fine 2024 9564 abitanti. Una crescita costante che si è sviluppata oltre che sul piano abitativo, anche su quello economico, con la nascita di nuove attività commerciali lungo l'arteria che collega il paese alla Cassia.

Restando nella classifica dei paesi limitrofi troviamo Fabrica di Roma e Corchiano, anch'esse con segno meno. In crescita, seppur minima, Castel Sant'Elia.

Sul caso civitonico è intervenuto il consigliere di Rifondazione comunista Yuri Cavalieri: 'Parliamo di un calo impressionante accompagnato da una perdita di attrattività totale per la nostra città. I decessi superano le nascite, cala sensibilmente anche il numero degli stranieri, passati da oltre 2000 a poco più di 1800. Bisogna iniziare a investire sui servizi, a cominciare dal nostro ospedale, dall'offerta scolastica, dai servizi alle famiglie e dal potenziamento del trasporto pubblico che da anni è stato completamente abbandonato. Abbiamo un enorme patrimonio edilizio da riqualificare ad iniziare dall'ex Andosilla ed un altrettanto patrimonio storico, paesaggistico e culturale da valorizzare che potrebbe diventare il volano per un turismo di qualità.

Queste sono solo alcune cose che andrebbero fatte, ma il tempo non gioca a nostro favore, servono azioni urgenti e concrete altrimenti corriamo seriamente il rischio che il declino diventi irreversibile'.




Facebook Twitter Rss