ANNO 14 n° 117
''Voglio portare a termine il Polonord''
A distanza di anni dallo stop ai lavori, Ferri crede ancora nel progetto
20/08/2017 - 07:00

VITERBO - Sono passati ormai sei anni da quando il cantiere si è fermato, ma Piero Ferri crede ancora fermamente nel progetto Polonord. L'imprenditore, originario di Blera, è balzato alle cronache locali per il progetto faraonico di un centro commerciale polifunzionale chiamato proprio Polonord. Un complesso milionario, esteso su un’area di 78mila metri quadrati, per undici piani sotto terra e tanti altri in altezza, in grado di dare una scossa all'economia della città e portare nuovi posti di lavoro. Poi nel 2011, all'improvviso, si apre una vicenda giudiziaria che è l'inizio dell'odissea di Piero Ferri e del suo ambizioso progetto.

''L'obiettivo rimane sempre lo stesso: finire il lavoro - afferma convinto Ferri - le difficoltà non mancano, ma sono ancora molto fiducioso. Le vicende che hanno coinvolto la Polonord non hanno di certo fatto piacere, ma sono convinto che alla fine riusciremo a completare l'opera. Da sei anni i lavori sono fermi a causa di una procedura esecutiva immobiliare in corso, dato che il bene è stato oggetto di pignoramento da parte di alcuni creditori, tra cui la banca Unicredit. Ritengo che sia proprio la controversia con Unicredit ad aver causato tutti questi problemi. E' stato avviato da parte loro un decreto ingiuntivo, munito di provvisoria esecuzione ''inaudita altera parte'', quindi senza nemmeno darci la possibilità di essere ascoltati da un giudice. Ovviamente ci siamo opposti a questo provvedimento, in quanto riteniamo che ci siano delle responsabilità precontrattuali da parte della banca e per questo abbiamo chiesto anche un risarcimento di 100 milioni di euro. Purtroppo, non per colpa di qualcuno ma per una serie sfortunata di circostanze, sono cambiati quattro giudici e quindi la vicenda sta subendo dei rallentamenti: in praticamente siamo poco più che all'inizio''.

Secondo il disegno originale, quella del Polonord avrebbe dovuto trattarsi di una realtà all’avanguardia, una sorta di città nella città. Al suo interno un cinema multisala, mini sale per proiezioni private, supermercato, ristorante, un albergo con 100 camere su una superficie di 5 mila metri quadrati, un residence con 142 mini appartamenti, due piscine coperte di cui una da 25 metri e l’altra per bambini, una vasca per immersioni sub profonda 9 metri, palestra e campo di squash, sauna e 60 locali commerciali, uffici. Nella parte alta l’immenso terrazzo dotato di una pista da footing lunga 310 metri, e nella parte centrale il cuore della struttura: una grande piazza da diecimila persone.

Ferri sostiene che per completare il progetto manchino circa 40 milioni di euro e per reperirli, tra le varie ipotesi, sta pensando di avvalersi del crowdfunding.

''Vista l'esperienza negativa che c'è stata con le banche, stiamo pensando di reperire dei finanziamenti attraverso il crowdfunding- chiosa l'imprenditore originario di Blera - questa possibilità infatti, renderebbe inutile il ricorso al credito per completare l'opera. L'idea è quella di far partecipare risparmiatori grandi e piccoli alla realizzazione del Polonord senza però entrare a far parte della società come soci. In questa maniera ci sarebbe, oltre al ritorno economico, anche il merito per aver contribuito alla realizzazione di una così importante opera. Stiamo comunque pensando a dei bonus per chi intende dare grandi contributi, oltre una determinata soglia, come ad esempio l'assegnazione di posti di lavoro o di targhe commemorative. Siamo convinti che con circa 40 milioni euro di finanziamento potremmo riuscire a terminare la struttura. Ovviamente, una volta superato il blocco imposto dal provvedimento richiesto da Unicredit, valuteremo anche altri tipi di finanziamento''.

Arrivati a questo punto, Ferri si augura solo che, presto o tardi, si possa giungere ad un esito positivo di questa vicenda. L'imprenditore si augura che a quel punto tutti i nodi vengano finalmente al pettine. ''Quella del Polonord doveva essere una grande opportunità per la città, ma è diventata una storia a dir poco kafkiana - conclude l'imprenditore - Magari non succederà mai, ma alla fine di questa vicenda mi aspetto solo una cosa: che in tanti vengano a chiedermi scusa per tutto quello che ho subito e che per, certi versi, sto ancora subendo''.

I lavori, iniziati nel 2007, si sono arenati per questioni economico-giudiziarie nel 2011. Da quel momento, del favoloso centro centro commerciale che doveva nascere è rimasto solo un antiestetico scheletro di cemento alle spalle del tribunale. Che lo si consideri una opportunità di crescita per la città o meno, a dieci anni dall'inizio dei lavori le opinioni non sembrano essere più rilevanti: sia Ferri che i viterbesi infatti, si augurano solamente di non dover vedere ancora a lungo il Polonord in questo stato.






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