ANNO 14 n° 79
Vivere autonomo, le preoccupazioni della Fondazione Oltre noi
19/06/2018 - 16:23

VITERBO - La Regione Lazio avrebbe dato il nulla osta al progetto ''Vado a vivere da solo'',  il progetto di abitare autonomo laborato dal Distretto Socio Sanitario VT3 nel 2016,  con la collaborazione della Fondazione Oltre Noi onlus, ma le difficoltà e le preoccupazioni sarebbero diverse.

Di seguito la nota della stessa onlus:

''Già da alcuni giorni la notizia circolava in modo non ufficiale, ma la notizia dovrebbe essere dotata di una sua veridicità: il progetto di abitare autonomo denominato “Vado a vivere da solo” elaborato dal Distretto Socio Sanitario VT3 nel 2016, con la collaborazione della Fondazione Oltre Noi onlus, portatrice degli interessi delle 13 associazioni di volontariato che la compongono e che si interessano di disabilità fisica, psichica e sensoriale e, più in generale, di disagio sociale, e degli oltre 1350 Soci totali, a quanto ci è noto avrebbe ricevuto il nulla osta della Regione Lazio.

Il progetto prevedeva l’utilizzo, in ottica “Dopo di Noi” di una struttura nelle disponibilità del Comune, originariamente Scuola Rurale, poi ex Agrinido, presso la Località di Monterazzano, a pochi chilometri d Viterbo e che per collocazione, caratteristiche e stato d’uso, risultava idonea ad una rapida attuazione del progetto.

Fin qui la notizia sembrerebbe molto positiva.

Il problema è che la lettera con cui la Regione concede il nulla osta all’attivazione delle procedure tecnico amministrative conseguenti, sarebbe datata al 12 gennaio 2018.

''Gli atti di cui stiamo parlando” – il commento del Presidente della Fondazione Oltre Noi onlus Maurizio Casciani – “sono incomprensibili e veramente preoccupanti: un provvedimento così atteso dal territorio, che poteva rappresentare una luce nel tunnel buio in cui tante famiglie che assistono persone disabili sono costrette a muoversi, e che doveva determinare una immediata reazione da parte degli uffici competenti, è passato sotto silenzio ed è “rimasto nel cassetto”, perdendo così altri cinque preziosi mesi di tempo”.

''Un comportamento di tale gravità- prosegue il Presidente – in un paese civile, avrebbe dovuto determinare una indifferibile presa di responsabilità da parte degli organi politici competenti: in Italia evidentemente la presa d’atto non è così conseguenziale''

Ora ci si attende l’immediata attivazione del progetto, Certamente, tutto il mondo dell’Associazionismo attivo nel settore della disabilità auspica che il candidato sindaco che si aggiudicherà il ballottaggio di domenica prossima si preoccupi, prima di tutto, di “aprire i cassetti”, e dia prontamente seguito alle istanze, alle aspettative, alle speranze delle famiglie e dei loro congiunti in difficoltà''.

 

 






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