ANNO 15 n° 219
Viterbo: +82,5% di ore di cassa integrazione
Viterbo č diventa la prima provincia del Lazio per incremento di ore autorizzate
06/08/2025 - 08:51

VITERBO - Il segretario della Uil di Viterbo Giancarlo Turchetti interviene sul mercato del lavoro viterbese, supportato dallo studio del Servizio, lavoro, coesione, territorio della Uil sugli ammortizzatori sociali: 'Tuscia terra di cassa integrazione. Viterbo è diventata infatti la provincia del Lazio con il più alto aumento percentuale di ore autorizzate. Rispetto al primo semestre del 2024, nel primo del 2025 sono aumentate dell'82,5%, passando da 354.825 a 647.708'.

 'Un incremento enorme – spiega Turchetti –. Un incremento che certifica la mancanza di lavoro e il risentimento di questo territorio. Un territorio sempre più debole dal punto di vista economico. Se c'è cassa integrazione vuol dire che c'è carenza di commesse, con una vera e propria stagnazione del mercato'.

 Viterbo è dunque la prima provincia del Lazio per incremento di ore di cassa integrazione. A seguire ci sono Frosinone (+72,4%) e Latina (28,2%). Le ore di cassa integrazione diminuiscono al contrario nelle province di Rieti (-23,3%) e Roma (-11,3%).

 'Una situazione – prosegue Turchetti – che con i dazi di Trump probabilmente peggiorerà, considerando le esportazioni sul fronte agricolo e della ceramica'.

 'Negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano ha evidenziato crescenti segnali di fragilità strutturale – continua la segretaria nazionale della Uil Ivana Veronese –. Fattori quali le profonde trasformazioni tecnologiche, la riconfigurazione delle filiere produttive e le conseguenze di crisi aziendali, sia endogene che esogene, tra cui quelle di carattere geopolitico, hanno accentuato le vulnerabilità del sistema occupazionale nazionale. In questo contesto, il ricorso agli ammortizzatori sociali è divenuto uno strumento sempre più frequente e necessario per la gestione delle transizioni occupazionali e per la tenuta sociale del Paese'.

 'Misure come la cassa integrazione guadagni (Cig) – aggiunge Veronese –, il fondo di integrazione salariale (Fis), i fondi di solidarietà bilaterali e la nuova assicurazione sociale per l'impiego (Naspi) assumono, oggi più che mai, un ruolo cruciale nel contenimento delle crisi aziendali e nella tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in situazioni di sospensione o cessazione dell'attività produttiva'.

 Le ore complessivamente autorizzate a livello nazionale hanno superato i 314 milioni, registrando una crescita del 22,4% su base annua, includendo anche le prestazioni erogate.

 Dal punto di vista territoriale, il 59% del totale delle ore autorizzate ha riguardato le imprese del Nord Italia, con oltre 184 milioni di ore. La Lombardia si conferma la regione con il ricorso più intenso agli ammortizzatori con 57,2 milioni di ore, seguita da Piemonte e Veneto, entrambe intorno ai 39 milioni. Si rilevano significativi aumenti in quasi tutte le regioni, con in testa il Molise (+244%) e la Basilicata (+206,2%), nonché in 69 province, tra cui spiccano Campobasso (+1.255,4%), Cuneo (+347,1%), Asti (+289,4%), Potenza (+280,2%) e Pescara (+253,1%).

 'Tale dinamica riflette un contesto di crisi diffusa che – sottolinea Veronese –, accanto a difficoltà temporanee, evidenzia anche segnali strutturali preoccupanti, come dimostrato dall'incremento delle richieste di cassa integrazione straordinaria'.

 Nei primi mesi del 2025 (I bimestre 2025) cresce anche il numero di beneficiari di Naspi per complessive 1,3 milioni di persone, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del precedente anno.

 'Alla luce di questo scenario – conclude Veronese –, occorre porre particolare attenzione al ruolo strategico che le politiche attive del lavoro, i percorsi di formazione, le strategie di riqualificazione e le politiche industriali, possono (e devono) svolgere per affrontare le transizioni occupazionali in un contesto economico e produttivo in rapida trasformazione e ancora fortemente debole'.






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