ANNO 14 n° 111
Vigneti, calo del 40%
ma annata buona
Carlo Zucchetti, Enoteca provinciale:
“La qualità sarà eccezionale”
06/09/2012 - 04:00

Flavia Ludovisi

VITERBO - Anno difficile, questo, per l’agricoltura. Neanche i vigneti si sono purtoppo potuti sottrarre all’andamento della stagione e agli anticicloni che si sono avvicendati. E’ ancora presto per il bilancio, bisognerà aspettare ancora un mese, ma è già stato stimato un calo del 30-40 per cento di produzione in meno per quanto riguarda le uve precoci.

“Chi ha puntato sulla quantità – spiega Carlo Zucchetti, presidente dell’enoteca provinciale – risentirà del calo, ma ‘chi è stato in vigna’, come si dice in gergo, e ha saputo far fronte al caldo e alla siccità, non ha nulla da temere sulla qualità. Nonostante il calo delle produzioni, infatti, si può pensare a una vendemmia in media con gli ultimi anni. La speranza è che le piogge di questi giorni risollevino anche i vitigni tardivi”.

“Tutto sta nelle attenzioni che i viticoltori hanno prestato alle vigne – prosegue Zucchetti . Chi ha lavorato bene, ovvero chi ha dissodato il terreno, chi ha avuto la possibilità di utilizzare l’irrigazione di soccorso e chi ha fatto il ‘sovescio’, porterà in cantina uva sana e di qualità”.

“Certo è - conclude il presidente dell’enoteca provinciale - che i vigneti che sorgono nei pressi di fonti d’acqua, come i laghi, o su terreni lavici e tufacei, hanno avuto più fortuna sia per l’irrigazione che per l’escursione termica notturna”.

E’ stata fondamentale la vicinanza con il lago per Antonella Pacchiarotti, viticoltrice a Grotte di Castro: “Il lago e la pratica del sovescio sono stati importantissimi. L’Aleatico è stupendo. Speriamo che le piogge siano di aiuto”. “E’ un’annata difficile – spiega Roberto Trappolini di Castiglione in Teverina - per avere qualità abbiamo dovuto lavorare di più. Sicuramente c’è un calo del 30 per cento. Il Sangiovese, il Montepulciano, l’Aleatico e il Grechetto stanno aspettando la pioggia di questi giorni. La scommessa è avere una maturazione polifenolica degli acini, ma sono abbastanza fiducioso”.

Anche Stefano Stefanoni, produttore dell’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, è ottimista: “Abbiamo dovuto lavorare sodo ma ora registriamo solo un calo di produzione e non di qualità. Raccoglieremo poca Malvasia, ma ho fiducia sul il Roscetto. L’escursione termica causata dal lago di Bolsena ha mitigato il caldo”.

Convinto di portare in cantina uve sane e di qualità è Sandro Soprani, enologo della Viticoltori di Vignanello: “Con questo caldo il nostro particolare terreno vulcanico ci ha aiutato. L’escursione dei Monti Cimini è stata fondamentale per la siccità. Il Greco si presenta schietto e sano, anche se in generale, raccoglieremo un 20 per cento in meno”. Chiara Ceccarelli, proprietaria de “Le Lase” di Orte, racconta di una diminuzione anche del 40 per cento, ma il suo vigneto ha goduto dell’esposizione vicino alle Piscine Termali nella Valle del Tevere. Giovanni Palombi della Sant’Isidoro di Tarquinia spiega che, per il momento, è stato raccolto solo lo Chardonnay, metà produzione rispetto al 2011. Le piogge servono al Trebbiano e al Montepulciano. Daniele Di Mambro, enologo di diverse cantine della Tuscia, ritiene che in queste annate quello che conta è il Terroir, la passione e il lavoro del vignaiolo.

“Il Grechetto l’ho dovuto irrigare - spiega Sergio Mottura di Civitella d’Agliano -, in questi giorni sto vendemmiando. Facendolo a mano posso scegliere la qualità, avrò sì un 50 per cento di resa in meno ma la giusta qualità. Sicuramente vini meno alcolici con una giusta acidità. Per i rossi, se le piogge faranno il loro dovere e non provocheranno danni, avremo uve belle e sane.”

In ogni caso, Minosse, Caronte, Nerone, Beatrice e Poppea a parte, non resta che aspettare la fine della vendemmia e iniziare ad assaggiare i primi mosti.






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