ANNO 14 n° 110
Vertice tra i sindaci
di centrosinistra
per salvare Talete
dal fallimento
12/12/2014 - 02:01

di Roberto Pomi

VITERBO - Talete, i sindaci del centrosinistra tentano una manovra di salvataggio. Nella giornata di ieri, secondo indiscrezioni, si sarebbe svolto un incontro nella sede del Partito Democratico tra i primi cittadini dei maggiori comuni della Tuscia a trazione di centrosinistra.

Al centro del tavolo il tentativo di rimettere in carreggiata la società di gestione del servizio idrico provinciale. Presente anche il presidente Stefano Bonori. Un incontro serrato, funzionale a trovare una quadra e schiarirsi le idee sul da farsi. Tutti d’accordo su un punto: necessario convocare quanto prima l’assemblea dell’Ato, che ha approvato il Parca ma non la ricapitalizzazione necessaria a coprire i debiti che inchiodano al palo l’azienda. Negandole di fatto un futuro.

Si parla di un qualcosa come 8 milioni di euro. L’operazione è vitale, pena il fallimento stesso di Talete. L’argomento più scottante è il mancato commissariamento, che è nei poteri del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dei comuni che ancora non sono confluiti nella società (circa la metà dei sessanta dell’intera provincia). Ma è difficile andare a battere i pugni sul portone della Regione se prima la partita di Talete non è stata rimessa in campo. I sindaci hanno manifestato la difficoltà a ricapitalizzare, operazione complicata che dovrebbe passare per i consigli comunali e per il parere dei propri ragionieri capo in una situazione di bilancio terribile.

Dall’incontro sarebbe emersa come unica via quella della copertura del debito attraverso fideiussioni garantite dai comuni. Strada più agevole, ma percorribile solo se accettata da un numero largo di municipi. La road mappa tracciata nell’incontro prevede come prima tappa la convocazione della conferenza dei sindaci, da utilizzare per approvare il Parca in toto. Anche la copertura del debito. A quel punto, fatti i compiti a casa, si avrebbero le carte in regola per bussare a Zingaretti e chiedere il commissariamento del servizio idrico ai comuni fuori da Talete.

Ci si muove sul filo, in caso di fallimento e arrivo del commissario la cosa che c’è da aspettarsi sono i tagli. Non certo una buona prospettiva per i 153 lavoratori di Talete.

I sindaci potrebbero affidarsi anche all’aumento delle tariffe. Secondo i conti effettuati con un aggravio di circa 20 euro per famiglia media (3-4 persone) si potrebbe riuscire ad avere liquidità utile a uscire dal guado. Dopo l’incontro sarebbe stata inviata una lettera al presidente Meroi per chiedere la convocazione dell’assemblea dell’Ato, il prima possibile. Ragionevolmente entro la prossima settimana.






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