ANNO 14 n° 117
Una notte da leoni
in sella a una bici
sulla Palanzana
L'impresa dei Viterbo Crew Riders
25/07/2016 - 02:00

VITERBO - Questione di gusti. Questione di abitudini. Questione pure di sana follia. Succede così che, per qualche strano procedimento mentale (tutt'ora al vaglio degli scienziati), per fuggire alla calura estiva si possa decidere di scalare una montagna invece di sorseggiare un mojito gelato, che forse farà molto anni '90, ma che alla fine centra sempre l'obiettivo (menta romana e vai col tango).

E così, nei giorni scorsi, quando pure le cicale avevano smesso di cantare, i pokemon erano rintracciabili solo nel laghetto di pratogiardino, i gatti strappavano un mezzo ''miao'' solo dopo numerose richieste d'attenzione e le strade della città si popolavano di personaggi da bolgia dantesca (per inciso, sembravano trovarsi molto bene), loro hanno deciso di prendere e partire. Sedere in sella e pedalare. Su, fino alla vetta della Palanzana, passando dal versante più duro tracciato probabilmente da qualche lontano antenato di Angela Merkel che sapeva dire solo ''austerità''.

I ''pazzi'', per la cronaca sono i ragazzi della Viterbo Crew Riders, un gruppo nato un anno fa e guidato dal Federico Cipollari e dal suo vice Manuel Abbruzzetti. Segni particolari (qualora vi capitasse di vederli, avvertite le autorità di competenza), età compresa tra i 20 e i 40. Maglie attillate, colori vivaci, e casco predisposto all'inserimento di luci per la corsa notturna.

''Un anno fa, quasi per gioco, abbiamo deciso di fondare questo gruppo – raccontano – di amanti della mountain bike e della bici da strada. Ragazzi con un sana passione per lo sport con la voglia di stare insieme. Ci siamo tolti molte soddisfazioni come squadra: ottimi risultati alla 24 ore di Roma, alla Nove colli (205 km che dire durissimi è dir poco ndr), e alle granfondo tosco-laziali. Ma più bello è stato vedere crescere un legame di amicizia e la voglia di divertirsi''. Il gruppo, che ora conta circa 20 unità, continua a crescere.

Ora, a vostro rischio e pericolo, se volete, sapete dove trovarli. Quanto alla scalata notturna sul monte più amato di casa nostra. Beh, date uno sguardo alle foto con il sole che se ne va a dormire. Forse ne vale la pena (e nessuno vi vieta di mettere il mojito in borraccia. Caldamente consigliato l'uso a fine scalata).






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