ANNO 14 n° 117
Un treno storico per la Tuscia
Associazioni e amministratori premono, manca solo l'ok della Regione
20/07/2017 - 09:12

VITERBO – Le bellezze del territorio della Tuscia e il fascino dei treni di una volta. Sono queste le caratteristiche vincenti del progetto di rilancio del turismo sostenibile sulla linea Roma-Civita Castellana-Viterbo.

Il comitato Trasporti Storici di Roma e Lazio, in collaborazione con l’associazione TrasportiAmo e con la onlus Ars, con il placet degli amministratori locali, ha deciso di portare all’attenzione del governatore della Regione Lazio Zingaretti questa innovativa quanto sostenibile idea di sviluppo turistico. I treni storici che viaggiano sulla Roma Nord potrebbero diventare una sorta di museo storico in movimento come già avviene in altre regioni d’Italia.

'Il treno della Sila è un treno a vapore. Perché non possiamo anche noi avere il treno storico della Tuscia?', aggiunge David Nicodemi dal comitato TSRL. 'Sta funzionando nelle altre regioni come il Veneto e la Calabria. E noi vorremmo fare la stessa cosa'. Ovvero un “viaggio su vetture originali degli anni 30” attraverso la Regione Lazio, per ''riscoprire i territori, riunire realtà locali e appassionati''.

Questa iniziativa incontra però problemi di carattere tecnico e burocratico. La tratta è gestita da Atac che di fronte a quest’idea ha più di una perplessità, visto che l’azienda ha iniziato da anni la demolizione dei rotabili storici. Inoltre, come spiegato ancora da David Nicodemi, per realizzare il Treno della Tuscia occorrono vetture idonee.

''Ci sono 4 carrozze ricoverate a Viterbo – dicono da Tslr – peccato che non possano marciare insieme, sono tecnicamente incompatibili. Vanno sostituite due vetture, e per farlo non c’è bisogno di investire nulla. Il comitato si sta muovendo per recuperare risorse attraverso una cooperativa. Non vengono certamente toccati soldi destinati al trasporto pubblico''.

I cittadini, le associazioni e le amministrazioni locali dei comuni interessati dalla Roma Nord, a questo appunto attendono solo di capire quale sarà la posizione della Regione nei confronti di un progetto che permetterebbe non solo di valorizzare il turismo sostenibile in molti borghi, ma anche di recuperare elementi della memoria storica. Il treno della Tuscia è tornato all’opera in via del tutto eccezionale nel 2007, in occasione dei 75 anni della Roma-Viterbo.






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