ANNO 14 n° 118
Un acquedotto tra la sorgente delle Zitelle e le ex Terme Inps
Al via i test sul pozzo ''Gigliola''. Se falliscono il Comune ha pronto un piano B
11/10/2019 - 02:11

di Simone Lupino

VITERBO – Un acquedotto lungo quasi due chilometri per collegare la sorgente delle Zitelle, in località Bussete, alle ex Terme Inps.

Se il pozzo ''Gigliola'', quello individuato come punto di appoggio per lo sviluppo del piano termale in Strada Bagni, non dovesse garantire la portata d’acqua richiesta allo scopo (servono 10 litri al secondo), il Comune di Viterbo ha già pronto un piano B: mettere a disposizione delle ex Terme Inps la portata d’acqua delle Zitelle, sorgente che Palazzo dei Priori vorrebbe chiudere per creare una specie di giacimento di scorta. Tutto ciò non prima di averne ottenuto l’affidamento da parte della Regione Lazio, con la quale entro due settimane è previsto un incontro.

''Stiamo valutando l’operazione'', ha detto ieri l’assessore Contardo alla seduta congiunta di seconda e quarta commissione sul termalismo, durante la quale è intervenuto il geologo Giuseppe Pagano, già direttore di miniera del Comune di Viterbo. Il ''pozzo Gigliola'' al momento è inattivo. Ma a breve - ha annunciato Pagano - saranno svolte delle prove tecniche per misurarne la capacità. La portata stabilita dalla delibera regionale per il rinnovo e l’ampliamento della concessione mineraria al Comune è, come detto, di 10 litri al secondo. Quella delle Zitelle è compresa tra 8 e 10 litri al secondo. Una risorsa termale sprecata, perché l’acqua da 50 anni si disperde nei campi.

''Si tratterebbe – ha detto Pagano, parlando dell'ipotesi acquedotto sotterraneo - di stendere una tubatura in polietilene, coibentata, al di sotto della strada delle terme, per una lunghezza totale di 1.800 metri. Il costo del progetto si aggirerebbe intorno ai 100mila euro, a totale carico di chi rileverà le ex Terme Inps''. Nulla di impossibile secondo il professore, che aggiunge: ''Circa venti anni fa per conto del Comune presentai alla Regione una bozza di istanza per poter subentrare alla concessione a Itet. Da quel momento in poi le scritture tra Comune e Regione hanno sempre sottolineato la necessità che l’acqua delle Zitelle fosse comunque destinata a un altro progetto che in quegli anni intanto andava manifestandosi, il rilancio delle ex Inps''.

Il Comune intanto ha chiesto ufficialmente alla Regione l’affidamento della concessione delle Zitelle: ''C’è anche un affioramento spontaneo in una proprietà privata lì vicino – ha spiegato Contardo -. Con l’avanzo di amministrazione abbiamo stanziato 135mila euro per chiudere questi due pozzi. Dalla Regione ci hanno fatto sapere in questi giorni che entro un paio di settimane ci convocheranno per affrontare l’argomento. La sorgente va comunque chiusa per non disperdere una risorsa termale''.

Il rischio che il pozzo ''Gigliola'' non riesca a soddisfare la portata richiesta è comunque minimo: ''Quel pozzo – ha detto Pagano - in passato ha erogato tranquillamente oltre 20 litri al secondo. Non nutro perplessità sulla portata disponibile''. I dubbi saranno fugati una volta per tutte dopo i test in programma nei prossimi giorni, per i quali sarà necessario calare una pompa all’interno del pozzo. ''A quel punto, una volta attivato i macchinario, si potranno misurare anche gli eventuali effetti causati dal 'Gigliola' sui pozzi intorno e sul Bullicame'', ha concluso Pagano.






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