ANNO 14 n° 117
THE90’s - Non è la Rai edition al Class Club Viterbo
28/02/2018 - 07:11
di Annalisa Fortunati

di Annalisa Fortunati

'Ma come è bello qui , ma come è grande qui ci piace troppo maaa....Non é la Rai'. E di colpo hai di nuovo 10 anni, indossi un completino dell'Onyx e ti ritrovi in testa una frangetta con onda super laccata che fa ancora orrore a pensarci. Era il 9 settembre del 1991 quando questa sigla cantata da un esercito di lolite irruppe con prepotenza nella televisione italiana e costituì per i 5 anni successivi un'isola felice nell'immaginario di una generazione.

Nata dalla mente di Gianni Boncompagni e Irene Ghergo, la trasmissione ben presto diventò un vero e proprio fenomeno di costume fra adolescenti e pre adolescenti degli anni '90. Era trasmessa in diretta dallo Studio 1 del Centro Safa Palatino di Roma, primo fra i programmi di intrattenimento dell'universo Fininvest ad essere lanciato in diretta.

Le critiche furono feroci e contro la trasmissione si scagliò il Telefono Azzurro , Famiglia Cristiana, vescovi, intellettuali, mamme, bidelli, conducenti dei tram, pasticceri, professoresse e fruttivendoli. Contro Non è la Rai arrivò addirittura Vasco Rossi. Nel suo album 'Gli Spari Sopra' la traccia 'Delusa' era dedicata, in aperta critica, proprio alle ragazze di Gianni Boncompagni e all'autore stesso che veniva citato in una strofa della canzone. Il pezzo divenne un tormentone e Boncompagni, per rispondere adeguatamente, nell'edizione successiva intitolò la sigla d'apertura del programma 'Affatto deluse'. Dicono che è colpa di Non è la Rai se poi è venuto tutto il resto: Pietro Taricone, Costantino Vitagliano, Tina Cipollari, Belén Rodriguez e i tronisti di Uomini e Donne.

Quando si parla di Non è la Rai l'immagine mentale che appare è quella del volto di Ambra Angiolini, anzi,solo Ambra, perchè lei e il programma sono praticamente sinonimi. Ambra a soli 15 anni divenne grazie alla sua spregiudicatezza e irriverenza la presentatrice e il fulcro attorno al quale ruotava l'intera trasmissione. Lei era una ragazzina che non faceva cose da ragazzina perchè era 'telecomandata' dal suo magico auricolare mentre faceva da ape regina a un gruppo di ninfette. Lei era la capoclasse che nella primavera del 1994, in piena campagna elettorale, dava indicazioni di voto come un prete dal pulpito. Come suggerito dal suo 'auricolare magico' Ambra in quella occasione confessò che il diavoletto le aveva detto che Dio era dalla parte di Berlusconi mentre il diavolo stava con Occhetto.

La riflessione da fare tra la Tv di ieri e quella di oggi è che allora il male era venduto come tale, mica come i Bettarini di oggi che prima insultano le donne e poi fanno il mea culpa subito dopo la pubblicità. Il male televisivo e il cattivo modello di Ambra che avrebbe potuto distruggere per sempre un'intera generazione non ha dato i frutti temuti. Le teenager che ieri ballavano Please Don't Go e cantavano T'Appartengo sono le giovani donne di oggi, quelle che stanno leggendo e sorridono mentre ripercorrono con la mente quel periodo della loro vita.

Il male dov'era? Ambra era semplicemente una ragazzina più brillante delle altre con zero in condotta che cercava in tutti i modi di diventare grande. Lo scorso anno muore Gianni Boncompagni e pochi giorni dopo Ambra compie 40 anni e se due indizi fanno una prova è stata la fine di un'epoca.

Le lolite che sembrava non dovessero invecchiare mai oggi sono adulte a testimonianza del fatto che erano umane e che il tempo avanza inesorabile senza fare sconti a nessuno. Ciò che resta è la consapevolezza che dal 1991 al 1995 ,Non é la Rai ha accompagnato i pomeriggi di una generazione intera e quello che siamo oggi è stato forse anche un pò influenzato da quel programma. Prendendo in prestito una celebre frase della sua canzone possiamo dire quindi che Ambra 'ci appartiene'.

Il Class Club, venerdi 2 marzo, ha scelto lei come madrina dell'appuntamento mensile dedicato agli anni 90 e invita i nostalgici a mettere le scarpe comode per ballare al ritmo di Please Don't Go.

 






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