ANNO 14 n° 117
Stelliferi: ''Pronti a denunciare
chi fa inutili allarmismi''
Sulla nocciolicoltura la dura replica del presidente della Comunitą montana ad alcuni sindaci del bacino di Bolsena contrari alla monocultura
17/04/2019 - 14:27

di Annamaria Lupi

VITERBO – ''Fare chiarezza sull'impatto della coltivazione delle nocciole sul territorio''. Eugenio Stelliferi, presidente della Comunità montana e sindaco di Caprarola, apre così l'incontro con gli amministratori dei comuni dei Cimini e con i vertici delle associazioni di categoria dopo le polemiche scaturite dalle affermazioni di alcuni primi cittadini dei paesi che si affacciano sul lago di Bolsena che vedrebbero nella monocoltura un danno al territorio e al bacino lacuale di Vico.

E annuncia, come sindaco di Caprarola, di aver dato mandato ai legali di portare tutte le carte “di chi apre bocca con dichiarazioni diffamatorie” in Procura. Nel mirino, non solo i sindaci dell'area di Bolsena, ma anche la dottoressa Antonella Litta per aver creato allarmismo sul rischio per i cittadini.

A tale proposito dichiara che “sono stati spesi oltre 300mila euro per il monitoraggio e il filtraggio delle acque, un sistema che è stato portato ad esempio due anni fa quando come comune di Caprarola siamo stati invitati a partecipare ad Ecomondo a Rimini”. E cita anche il Watersafe, il piano sottoscritto dalla sua amministrazione, da quella di Ronciglione e dalla Asl proprio sul controllo delle acque.

“Le nostre nocciole sono considerate un'eccellenza nel mondo ma vengono bistrattate nella nostra stessa zona. Esportiamo know how all'estero, non ci stiamo ad essere diffamati senza contezza dei dati” prosegue il presidente della Comunità che sottolinea inoltre come non si possano fare paragoni tra il bacino di Vico e quello di Bolsena: il primo ha un processo di ricambio di 20 anni, quello di Bolsena di 150 anni.

“Se altri territori non vogliono replicare le nostre buone pratiche, affari loro. Ma lascino in pace un'eccellenza dei Cimini affermata da anni”.

E sulla monocoltura: “Sui 75mila ettari di territorio coinvolto, l'incremento per la coltivazione delle nocciole è dello 0,14%”.

Una difesa dello stato di salute del lago, e delle buone pratiche attivate per una nocciolicoltura sostenibile, in cui Stelliferi chiama in sostegno gli studi eseguiti dall'Unitus e le analisi di Arpa e Asl che certificano la qualità delle acque.

In particolare Fabrizio Scialanca del Dafne, intervenendo sull'alga rossa nel lago di Vico, spiega che “dal 2013 al 2017 non si sono più verificate massicce presenze ma solo piccole fioriture. Proseguendo nell'opera di miglioramento già attuata si potranno prevenire ed eliminare”.

Valerio Cristofori, sempre del Dafne, oltre ed evidenziare che il nocciolo è conosciuto come una delle piante importanti per combattere il dissesto idrogeologico, rammenta il piano utilizzazione aziendale fornito dall'Unitus a tutte le imprese che hanno aderito. Un piano in cui sono inserite norme e parametri il cui rispetto è obbligatorio per tutte le aziende agricole.

Documento descritto come modello di aggregazione e concertazione tra agricoltori nel segno della sostenibilità, la cui illustrazione è stata richiesta in un convegno tenuto in Spagna nel 2018.






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