ANNO 14 n° 117
Sopralluoghi prima dei colpi, alla sbarra la psicologa complice
di The Mask
22/11/2017 - 07:05

VITERBO – Sopralluoghi all’interno delle banche da colpire. Ricognizioni per capire dove si trovasse la via di fuga più vicina o più semplicemente dove venissero riposti i soldi. Il tutto alcuni giorni prima del colpo, per mettere a punto gli ultimi dettagli. Per questo è accusata di concorso in rapina la psicologa, nonché professoressa romana, che secondo la Procura avrebbe aiutato nel corso del 2015 cinque banditi a svuotare le casseforti di alcune banche, anche in provincia di Viterbo. Tra tutte, quelle di Vasanello e Nepi. Tre colpi in tre mesi, per un bottino di 150 mila euro.

Un ruolo attivissimo, quello della psicologa 52enne, che avrebbe permesso al gruppo di rapinatori mascherati – da qui il nome dell’operazione, The Mask – di agire con più velocità e destrezza una volta all’interno delle banche. La donna, compagna di uno di loro, è ora alla sbarra con l’accusa di concorso in rapina. Ma è pronta a difendersi. A raccontare la sua verità. E con lei anche una serie di persone che giurano di averla vista e aver trascorso in sua compagnia quelle giornate in cui, secondo la Procura avrebbe compiuto i sopralluoghi.

Come il 22 luglio del 2015. O il 24 agosto.

''Ricordo alla perfezione quel giorno - spiega in aula una paziente della psicologa – nel primo pomeriggio ho avuto una seduta di più di un’ora con la dottoressa, la sera prima avevo avuto una crisi durissima. Siamo state a lungo a parlare. Eravamo insieme''.

O ancora. ''A fine agosto siamo state all’università di Roma 3 per un intero pomeriggio, ho ancora i messaggi in cui ci accordavamo su dove e quando incontrarci''.

Sms, questi, che ora potrebbero rappresentare la prova madre della sua innocenza e che il collegio di giudici chiede di acquisire ed esaminare.

Si tornerà in aula il prossimo 19 giugno.






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