ANNO 14 n° 119
Sommozzatori viterbesi
rischio chiusura
Situazione critica per il nucleo dei vigili del fuoco nonostante l'ottimo lavoro
24/08/2016 - 02:00

VITERBO – Spesso e volentieri vengono considerati, a buon diritto, come degli eroi, perché il lavoro che svolgono è una missione, il più delle volte pericolosa, al servizio degli altri. Sono i vigili del fuoco, nel caso specifico i sommozzatori del corpo nazionale dei vigili del fuoco del comando di Viterbo, due dei quali – gli speleo sub specializzati in ambienti ipogei Marco Annibali e Fabio Paoletti – impegnati in questi giorni nelle acque insidiose di Palinuro per il recupero dei corpi dei tre sub dispersi la scorsa settimana nella grotta della Scaletta a Punta Iacco.

Fanno un lavoro rischioso, dunque, a fronte di indennità di immersione bassissime, ma il Governo italiano ha deciso di smantellarli. Il nucleo sommozzatori di Viterbo, infatti, nonostante fornisca fior di professionisti ai team dei vigili del fuoco impegnati tutto l’anno in emergenze del genere in tutta Italia – come nel caso della Costa Concordia, per fare un altro esempio -, è tra quelli che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha deciso di chiudere, insieme ai reparti di Brindisi, Salerno, Grosseto, Ferrara e La Spezia. Chisseneimporta se parliamo di personale altamente specializzato in operazioni rischiosissime come quella di Palinuro: per effetto della chiusura, questi sommozzatori, oltre a rischiare ogni giorno la vita, rischieranno adesso anche di non veder più riconosciuta la propria qualifica e la propria professionalità all’interno dei comandi a cui sono assegnati.

Nei giorni scorsi anche Antonio Brizzi, segretario nazionale del Conapo, il sindacato dei vigili del fuoco, è intervenuto sulla vicenda prendendo spunto proprio dal dramma di Palinuro, in cui hanno perso la vita i tre sub Mauro Cammardella, Mauro Tancredi e Silvio Anzola (solo i corpi dei primi due sono stati recuperati e restano ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria). Brizzi ha scritto direttamente al ministero dell’Interno per sottolineare l’illogicità della decisione di smantellare alcuni nuclei sommozzatori. “Alcuni degli speleo sub impegnati nelle ricerche di Palinuro provengono da Brindisi e da Viterbo – afferma in una nota -, sedi che il ministro Alfano ha deciso di chiudere con un decreto firmato un anno fa per ossequiare la spending review. Un gravissimo errore politico, una vera e propria perdita di sicurezza per tutti i cittadini. Da tempo abbiamo chiesto ad Alfano un segnale di attenzione verso tutti i nostri specialisti, ma il ministro tace. L’ennesimo schiaffo del Governo ai vigili del fuoco”.

A Palinuro la difficoltà estrema del lavoro degli speleo sub impegnati nella ricerca dei corpi delle tre vittime è emersa anche a seguito dell’incidente che ha riguardato uno di loro, l’ispettore capo Paolo De Santis, trent’anni di attività sulle spalle, colpito da embolia gassosa dopo il recupero il corpo di Mauro Tancredi:una volta giunto al porto di Palinuro, il sommozzatore ha accusato un malore con un forte dolore alla spalla. Inizialmente si era pensato ad un problema muscolare causato dallo sforzo del complicato recupero del corpo del sub deceduto nella grotta della Scaletta, ma visto che il dolore non si attenuava De Santis è trasportato in elicottero all'ospedale di Salerno, dove è rimasto circa sette ore in camera iperbarica. Lui stesso ha raccontato che, durante la risalita dall’ultima immersione, aveva rischiato di rimanere incastrato nel cercare di portare il corpo senza vita di uno dei tre sub. Le sue condizioni sono comunque migliorate e, dopo essere rimasto un po’ in osservazione in ospedale, lunedì è stato dimesso e ha riabbracciato i suoi familiari.

Gli speleo sub del nucleo di Viterbo Annibali e Paoletti, invece, sono ancora in servizio a Palinuro, in una situazione di lavoro resa ancora più difficile dalle condizioni meteo avverse che, insieme alla particolare conformazione della grotta della Scaletta, piena di cunicoli strettissimi, stanno rendendo particolarmente complicate e lunghe le operazioni di recupero dei corpi.






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