di Roberto Pomi

VITERBO - Sodalizio-Comune, che aria tira? Soltanto sabato riusciremo a saperlo, ma si prevede burrasca. I facchini infatti continuano a mantenere le bocche cucite, ma già questo non sembra essere un buon segnale. Nel pomeriggio i cavalieri di Rosa si incontreranno per la loro assemblea, e quello sarà anche il momento del confronto e della sintesi su una posizione da prendere nei confronti di Palazzo dei Priori.

Con la giornata di ieri è terminata ogni discussione sul bando che porterà all’erede di ‘FioredelCielo’. Alla fine si è scelto di andare dritti sulla strada della gara d’appalto per ideazione/progettazione.

Questo rende necessaria l’applicazione della norma del codice appalti, che stabilisce una commissione a cinque tecnica. Architetti e ingegneri iscritti da dieci anni all’albo. Misura che nella sostanza taglia fuori il Sodalizio, in quanto Sodalizio, e la Curia, in quanto Curia. C’è solo lo spazio per una pezza, che consisterebbe nella scelta di un tecnico a testa, titolato quindi a stare in giuria, nell’area delle due realtà. Oppure, ma l’ipotesi è ancora tutta da verificare, si parla di una commissione a cinque, con un rappresentante del Sodalizio e uno della Curia senza voto.

Al di là di come finirà la storia, ma le premesse non sembrano essere delle migliori, lo scontro frontale tra amministrazione comunale e facchini di Santa Rosa c’è stato. Non saranno facilmente dimenticate certe parole che sono volate nella sala d’Ercole, della serie: “E’ la festa di Santa Rosa e non dei facchini”.

Sembrano lontani i tempi della trasferta a Baku, con il sindaco Leonardo Michelini e il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini in piena sintonia. In realtà parliamo di meno di un anno fa. Sabato sapremo se “l’amicizia” è rotta o torneranno a essere tutti d’un sentimento. Anche se la previsione che azzardiamo promette fulmini e saette.