ANNO 14 n° 115
''Silvio Berlusconi:
il bugiardo sincero''
Giornalismo, politica e attualitą:
il punto di vista di Marco Travaglio
09/07/2011 - 08:01

di Silvia Cannucciari

 Come c’era da aspettarselo Marco Travaglio fa il tutto esaurito al Parco del Paradosso, nella serata che lo vede protagonista assoluto di “Caffeina Cultura”, con un appuntamento che attraversa oltre vent’anni di giornalismo, e non solo, “Da Indro Montanelli al Fatto Quotidiano”. Proprio ricordando lo storico giornalista italiano, di cui fra qualche giorno si celebrà il decimo anniversario della morte, il vicedirettore e cofondatore de ''Il Fatto Quotidiano'' ha iniziato la sua chiaccherata con Filippo Rossi, rivivendo gli anni in cui collaborò al “Giornale, prima che diventasse quella robaccia che è ora'', come ha tenuto a precisare, e in cui ha cominciato a capire chi fosse in realtà quell’imprenditore che poi sarebbe diventato il primo ministro italiano: Silvio Berlusconi.

“Berlusconi non si è mai interessato e non ha mai fatto politica, ma soprattutto non ha mai governato – ha subito incalzato Travaglio, ricordando anche le varie discussioni avute con Montanelli, che lo mise in guardia già agli inizi degli anni ’90 –. Il suo unico scopo era non finire in galera e non pagare i debiti ed ora, come 17 anni fa, il suo unico scopo è non finire in galera e non pagare i debiti: non è cambiato nulla, è di una coerenza rocciosa. Berlusconi non sa neanche cosa sia la destra o la sinistra e questo me lo disse anche Indro prima della famosa discesa in campo del ’94: ‘Se vincerà le elezioni la parola ‘destra’ diventerà impronunciabile per almeno dieci anni, perché indecente’’’.

Da qui Travaglio ha iniziato una riflessione su chi sia il premier, un “bugiardo sincero che si è talmente autoconvinto delle sue balle che ormai le crede vere”, un “pubblicitario che ha applicato questo modello alla politica, soprattutto quando si parla di affari esteri: se serve baciare il culo a Gheddafi, lui lo fa” ed un uomo talmente pieno di sé che non concepisce nessun altro e per questo vuole essere amato e riverito, tanto da farsi costruire un mausoleo all’interno del parco di Villa San Martino sullo stile di quello di Tutankhamon, che la dice lungo sulla sua natura.

Trattandosi di una serata dedicata al giornalismo, non potevano mancare riferimenti a colleghi come Sallusti, Belpietro e Minzolini: “Vengo accusato di essermi arricchito con l’antiberlusconismo – ha detto il vicedirettore – ma c’è gente che ha guadagnato molto di più leccando il culo a Berlusconi. Ci sono alcuni direttori che se non fosse stato per lui, ora nelle redazioni farebbero solo le pulizie. Io sono continuamente spiato e pedinato da giornalisti che fanno parte di questa banda, che ha trasformato il giornalismo in una nuova espressione del dadaismo. Qui non si trovano più le notizie, nel TG1, ad esempio, non fa clamore se un uomo morde il cane, ma se il cane morde l’uomo e tutto viene ovattato per non dare fastidio al capo. Una delle ragioni del grande successo de “Il fatto Quotidiano” sta proprio qui, ossia il nostro giornale ha degli editori puri e non deve render conto a nessuno e se c’è da criticare o applaudire la destra o la sinistra, noi lo facciamo”. Infine non si poteva non parlare dell’attualità, che vede uno nuovo scandalo “casa” dopo quello di Scajola (divertente, pungente e molto apprezzato dalla platea l’intervento di Travaglio sull’ex ministro) con protagonista Tremonti, l’investitura di Alfano alla carica di futuro premier (“Per il bene del Pdl spero che la nomina di Alfano sia uno scherzo”) ed ovviamente la manovra finanziaria, con quel provvedimento “salva Fininvest” con cui una “legge per non far pagare le aziende che perdono le cause diventa una legge per le imprese”.

Insomma un Travaglio a tutto tondo che non ha deluso le aspettative e che ha divertito, fatto riflettere ed ha offerto il suo punto di vista (condiviso dalla maggior parte dei presenti) su un’Italia che negli ultimi anni si è trovata allo sbando, vittima troppo spesso di paradossi. Mai location per questo incontro fu più azzeccata.

 






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