ANNO 14 n° 110
''Se hai il dubbio che tuo figlio abbia stuprato una donna non gli dici di buttare il telefono''
Stupro di Viterbo, Selvaggia Lucarelli interviene sulle dichiarazioni rilasciate a Repubblica dal padre di Riccardo Licci
04/05/2019 - 07:17

VITERBO - ''Caro papà di Riccardo che specifichi in famiglia siamo persone perbene come fosse un mantra che sistema tutto... ''. Stupro di Viterbo, Selvaggia Lucarelli interviene sulla vicenda. La nota blogger in un post su Facebook ha infatti commentato le dichiarazioni rilasciate a Repubblica da Roberto Licci, padre di Riccardo, il 21enne arrestato per violenza sessuale e lesioni insieme a Francesco Chiricozzi.

''Sullo stupro di Viterbo da parte dei due militanti di CasaPound non mi pronuncio, sebbene pare non ci siano molti dubbi – scrive Selvaggia Lucarelli – Vorrei invece soffermarmi sulle parole del padre di Riccardo, uno dei due, il quale dice a Repubblica: Sì, certo, sono io che ho mandato quel messaggio sulla chat. La chat è quella di blocco studentesco e il messaggio è: Riccardo, butta il cellulare subito. Aggiunge, sempre quest'uomo: L'ho mandato per cercare di aiutarlo. Sono il padre, non ho difficoltà ad ammetterlo: aiutare un figlio non è qualcosa per cui si possa essere incriminati. Può essere, giuridicamente parlando''.

''C'è però un discorso – continua la blogger – che va molto oltre e che sì, tiene conto anche dell'amore per i figli, anche quelli che sono Caino e non Abele. L'amore per i figli è sopra ogni cosa, ma non può passare sopra ogni cosa. I figli si aiutano, non si coprono. E fare i genitori vuol dire costringerli alle loro responsabilità, piccole o grandi che siano. In questo caso, enormi. Se hai solo il dubbio che tuo figlio abbia stuprato una donna non gli dici di buttare il telefono, perché dicendogli di buttare il telefono stai buttando nel cesso il senso stesso dell’essere genitori. Stai dicendo a tuo figlio che può essere una schifezza umana e sperare di sfangarsela, con il tuo supporto. Gli stai dicendo che la legge non esiste, che quella donna non esiste, che la responsabilità non esiste, che il ruolo di padre non esiste''.

''I figli si aiutano – conclude la Lucarelli –, è vero. Ma si aiutano senza insabbiare, senza tamponare i loro errori, senza alcuna complicità, quando l’errore è delle dimensioni di cui si sta parlando. E infine, caro papà di Riccardo che specifichi in famiglia siamo persone perbene come fosse un mantra che sistema tutto, anche le tue parole orribili, non è vero che quando sbagliano i figli si aiutano a prescindere. I figli, quando sbagliano, non si abbandonano, che è diverso''.





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