ANNO 14 n° 111
Scoperta strada
costeggiata da statue
Prima fase del ''Project Bisenzio'', ricerche condotte da Andrea Babbi
04/10/2015 - 00:01

di Roberto Pomi

CAPODIMONTE – ''Project Bisenzio''’, chiusa la prima fase di studi. Le ricerche, figlie di un progetto internazionale sull’antica città etrusca conservata nelle viscere del monte e iniziate lo scorso luglio, sono giunte alla conclusione del primo step.

''Project Bisenzio'' ha ripreso anche lo studio di reperti ottenuti dagli scavi della necropoli dell’Olmo Bello avviato in precedenza nel 1978 dal professor Filippo Delpino, integrandolo con ricerche e dati ottenuti quest’anno. Sono 3662 i frammenti di reperti ceramici, pesi da telaio, brandelli ossei e lignei al vaglio dell’equipe scientifica.

Anche la lettura dei legni e dei frammenti ossei rinvenuti, la suddivisione e il numero delle tombe femminili o maschili darà un quadro statistico più preciso. Nella necropoli dell’Olmo Bello è stata scoperta una strada costeggiata da statue e un pozzo dove si attingeva acqua per attività rituali (aree sacre).

''Un progetto scientifico non può rimanere chiuso nelle stanze accademiche o in una biblioteca, ma aprirsi ad una comunità''. Queste le parole con cui l’archeologo Andrea Babbi ha sancito un patto d’amore nei riguardi del territorio del lago di Bolsena, rilanciando l’antica città etrusca di Bisenzio, nella conferenza avvenuta a fine settembre nella sala del museo della Navigazione delle Acque Interne a Capodimonte.

''Si può affermare senza ombra di retorica che il 2015 è stato l’anno della riscoperta di Bisenzio, grazie a giovani e preparati archeologi che hanno coordinato un progetto di grande valore scientifico oltre che storico, di livello internazionale, inserendo aspetti multidisciplinari e interdisciplinari senza precedenti'', scrive il giornale territoriale Radiogiornale che sta seguendo da vicino l'iniziativa.

Si tratta di una ricerca multidisciplinare che si avvale delle più avanzate tecniche di indagine non invasive, messe a punto dalla geofisica. L’obiettivo è quello di realizzare uno studio accurato del complesso di Bisenzio: l’insediamento, il suburbio e la necropoli. Uno studio reso possibile grazie all’impegno della Comunità Scientifica Tedesca e della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, che si avvale di un team internazionale costituito da istituti di ricerca di prestigio. Il progetto è nato sull’asse della storica collaborazione tra il ricercatore del CNR Filippo Delpino, da sempre appassionato a Bisenzio, e l’archeologo Andrea Babbi.

In prima fila il Museo Romano Germanico, che ha coinvolto l’Università Johannes Gutenberg di Magonza di Mainz. Sono stati dunque coinvolti professionisti dell’Aerofototeca nazionale, geologi attivi presso L’Ispra, archeobotanici e archeozoologi tra le Università di Roma ‘La Sapienza’ e di Lecce. Tra i partner scientifici anche il Ludwig Boltzmann Institut di Vienna per tutto ciò che riguarda l’indagine geofisica e non invasiva, quindi senza dover effettuare uno scavo archeologico.

Ma il merito più grande di questo gruppo di studiosi sta nell’aver riacceso i riflettori su un patrimonio unico e di grande interesse nel territorio di Tuscia.






Facebook Twitter Rss