ANNO 14 n° 118
Scioperano i dipendenti
della Cooperativa sociale
''Il Pungiglione''
09/12/2014 - 09:46

Riceviamo e pubblichiamo

Mentre tanti dipendenti in questo periodo s’apprestano a ricevere la tredicesima mensilità, noi lavoratori della Cooperativa sociale ''Il Pungiglione'', erogatori di servizi pubblici essenziali, non riusciamo a percepire neppure il secondo 50% della ''decima'', cioè lo stipendio relativo al lavoro svolto ad ottobre.

La Cooperativa vanta circa 1 milione di euro di crediti dagli enti pubblici, circa 1/3 sono a carico del Comune di Civita Castellana e del Distretto sociale VT5 (Nepi comune capofila), ma non si riesce ad averli. Nonostante tale situazione, tutti i giorni continuiamo a garantire servizi di alta qualità alle persone con disabilità -minori ed adulti- lavorando nelle scuole, a domicilio, presso la Casa Famiglia “L’abbraccio di Arianna” e il Centro Socio Educativo “Rosa Merlini Frezza”.

Così abbiamo deciso di partecipare allo sciopero generale del 12 dicembre prossimo, proclamato da Cgil e Uil; alle istanze nazionali (contrarietà al Jobs act e alla Legge di stabilità) aggiungiamo motivazioni di carattere locale: scioperiamo perché le tutele dei lavoratori stanno pian piano scomparendo e l’art. 1 della Costituzione è diventato una barzelletta; perché vogliamo difendere la nostra dignità, i nostri diritti e quelli delle persone con cui lavoriamo; perché non tolleriamo più il rimpallo delle responsabilità tra Comune, Distretto sociale, Regione; perché abbiamo le balle piene delle promesse elettorali rimaste sulla carta; perché non siamo “bravi ragazzi”: lavorare nel sociale non significa fare volontariato, non è una missione ma un lavoro e come tale deve essere rispettato nel suo valore, anche economico; perché la precarietà di tanti contratti si somma alla difficoltà nei pagamenti e diventa totale precarietà esistenziale. 

Scioperiamo perché se per noi è doveroso essere professionali nel nostro lavoro, al pari le istituzioni devono rispondere con doverosa serietà alle loro responsabilità; perché esternalizzare servizi pubblici non può voler dire abbandonarli a se stessi; perché la responsabilità è un delicato percorso condiviso che per poter funzionare necessita dell'opera puntale di tutte le sue parti; ora stiamo rimanendo soli, ciò è impraticabile oltre che inaccettabile; perché lo stipendio deve essere garantito puntuale e regolare ogni mese, come lo sono le indennità degli amministratori pubblici, per esempio; perché rivendichiamo le prospettive, le possibilità, il diritto alla vita; perché se bloccate noi, bloccate anche la crescita ed i miglioramenti che gli utenti hanno raggiunto grazie al nostro lavoro; perché vorremmo avere dei figli e l’indipendenza di una casa; perché nella figura dell'educatore è intrinseca la prospettiva del futuro, ma se non riusciamo ad immaginare il nostro di futuro, come possiamo descriverlo e farlo immaginare ai nostri “ragazzi”? perché crediamo che l'assenza alla mobilitazione di venerdì (con la scusa che tanto non serve a niente, non cambia nulla) è ciò che disabilita la nostra generazione ad ogni forma di partecipazione; perché ci sono rimasti solo doveri: l'unico diritto che ci rimane è far sentire la nostra voce!

Invitiamo tutta la cittadinanza all’Assemblea pubblica di mercoledì 10, ore 10, presso l’aula consiliare del Comune di Civita Castellana.

10 lavoratori de “Il Pungiglione”







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