ANNO 14 n° 117
''Santa Rosa, diciamola tutta…''
Trasporto impeccabile sì, ma addetti scortesi e informazioni assenti
06/09/2017 - 07:00

VITERBO – ''Un trasporto impeccabile in quanto a organizzazione e sicurezza, ma non dipingiamo questo 3 settembre come una serata perfetta. Perché non lo è stata: ricorderò questo 2017 come l’anno della scortesia e della disinformazione’’. A parlare, con tono deluso e amareggiato, è la viterbese S.B., 30 anni appena e una lunga collezione di trasporti alle spalle.

''Diciamola tutta su questa Santa Rosa: nessuno, tra dipendenti comunali e organizzatori, sapeva cosa fare o come gestire turisti e presenti. Gli addetti ai varchi di accesso si sono mostrati scortesi e all’oscuro anche delle più semplici informazioni riguardanti l’evento. Non so se la colpa sia da attribuire all’amministrazione comunale o agli organizzatori, che non hanno affatto formato e informato adeguatamente i propri dipendenti. Quello che so è che tutti impartivano ordini, urlavano con fare autoritario senza dare reali risposte a nessuno’’, prosegue.

'' ''Da qui non si passa’’ oppure ''Smettetela di farci tutte queste domande, ché noi siamo forze dell’ordine, non addetti alle informazioni’’. Peccato che fossero loro le uniche figure con cui interfacciarsi prima di entrare all’interno delle mura civiche e che a loro tutti, tra turisti e cittadini, si rivolgevano per avere chiarimenti’’.

''Quando sono arrivata al Comune, per prendere posto in tribuna, nessuno sapeva dirmi quale fosse il punto di accesso alla piazza o dove andare per salire sugli spalti. Ognuno diceva la sua, che inevitabilmente andava a cozzare con l’opinione di un suo collega. Il risultato? Ho fatto cinque volte il giro della piazza.’’.

E se per una donna di 30 anni fare qualche metro in più non è poi un grosso problema, gravi disagi hanno vissuto i portatori di handicap o le persone costrette su una carrozzella.

''Dopo aver spinto mia madre sulla sedia a rotelle da piazzale Romiti, sono arrivata a Porta Romana – spiega la spoletina, viterbese di adozione, G.M. – erano le 19: davanti a me un muro impenetrabile di polizia e carabinieri. Da lì non potevo passare, a detta loro. Per arrivare all’area disabili sarei dovuta andare a piazza Verdi: 800 metri più avanti, 11 minuti di cammino tra la folla. Peccato che, di questo piccolo dettaglio, non fosse stata data comunicazione né nei giorni precedenti al trasporto, né la sera stessa.’’.

''In manifestazioni di questa portata non si può lasciare che gli addetti alla vigilanza o all’organizzazione vadano allo sbando più totale e non siano coordinati: c’è bisogno di misure di sicurezza, questo è ovvio, ma anche di informazione e comunicazione – conclude - Viterbo non ha fatto una bella figura.’’.






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