ANNO 14 n° 79
Rudy Guede: ''Non ho ucciso Meredith''
Il giovane ivoriano detenuto a Mammagialla, lunedì in Cassazione
22/03/2013 - 04:01

VITERBO - Nella sua cella del carcere di Mammagialla, Rudy Guede studia e sostiene esami universitari con l'obiettivo di laurearsi in lettere (indirizzo storico umanistico). Sta scontando una condanna a 16 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher. Ora è in spasmodica attesa per l'approdo in Cassazione, fissato per lunedì prossimo, 25 marzo. E continua a professarsi innocente: ''Non l'ho uccisa'' ripete ai suoi legali, alle poche persone che si recano a farli visita e al personale della casa circondariale. 

Pur ammettendo la sua presenza nella casa di via della Pergola mentre la studentessa veniva uccisa, l'ivoriano ha però sempre negato di aver partecipato al delitto.

Guede venne arrestato due settimane dopo l'uccisione della Kercher. Incastrato dall'impronta della sua mano insanguinata lasciata sul cuscino sotto al corpo e trovata dalla polizia. Così come diverse altre tracce biologiche attribuite a lui grazie all'esame del Dna.

L'ivoriano fuggì da Perugia ma gli investigatori lo rintracciarono e arrestarono in Germania. In base alla sua versione, mentre Meredith, con la quale si era scambiato alcune effusioni, veniva uccisa in camera sua, lui era in bagno.

Nei suoi interrogatori, Guede ha sostenuto più o meno espressamente che Raffaele Sollecito e Amanda Knox fossero presenti nell'abitazione al momento dell'omicidio. Versione però non fatta propria dalla Corte d'assise d'appello di Perugia che ha assolto gli ex fidanzati. Secondo i giudici, anzi, i risultati del dibattimento di secondo grado 'non confermano l'ipotesi del necessario concorso di più persone nel reato'. Con un movente, sessuale quello ipotizzato dagli inquirenti, che 'non è corroborato da alcun elemento obiettivo'. Guede è comunque 'l'unico' a poter dire realmente come sono andati i fatti, secondo il presidente della Corte d'assise d'appello Claudio Pratillo Hellmann.

Nell'inchiesta sull'omicidio Kercher, lui e la sua difesa hanno sempre seguito una strada autonoma. Scegliendo il processo con il rito abbreviato in primo grado mentre Sollecito e la Knox hanno optato per il rito ordinario. Guede è stato così condannato a 30 anni dal gup, pena ridotta a 16 anni in appello grazie alla concessione delle attenuanti generiche. Cinque dei quali già scontati e tra poco più di un anno (nel maggio 2014) l'ivoriano potrà cominciare a chiedere i primi permessi per uscire dal carcere. Magari già laureato e dottore in lettere.





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