BASSANO ROMANO – ''Ero nel chiostro, tutto impegnato a lavorare al cornicione interno, quando ho visto passare di fretta un ragazzo. Era alto poco meno di me, aveva i capelli rasati a zero. In mano, un lenzuolo bianco che avvolgeva qualcosa di grande''.
60 o al massimo 70 centimetri di lunghezza. Sotto a quel telo bianco, un quadro, appena trafugato dal monastero di San Vincenzo a Bassano Romano.
''Non ho chiamato aiuto perché non sapevo chi fosse o cosa stesse facendo. Ho capito tutto dopo, quando il prete è corso da me, chiedendomi se avessi visto qualcuno fuggire''.
Quel ragazzo, identificato ore dopo in caserma grazie ad un riconoscimento fotografico, è a processo per furto.
''C’era una festa nel monastero, o qualcosa del genere – ha spiegato in aula davanti al giudice il manovale – era pieno di sacerdoti. Ecco perché forse nessuno si è accorto del ragazzo: io purtroppo non ho visto dove sia andato o se abbia lasciato il chiostro immediatamente. Ero sul ponte con la calce in mano…''.
Per quel presunto furto D.G., difeso dall’avvocato Massimo Nucaro, ora rischia fino a tre anni di arresto.
Si tornerà il prossimo 10 settembre.