ANNO 14 n° 110
Rissa a San Faustino, tutti liberi
Nessuno li avrebbe riconosciuti, per i sette ragazzi non c'è convalida dell’arresto
21/08/2018 - 15:33

VITERBO – Nessuno li ha visti in faccia. Nessuno li ha riconosciuti. Per questo per il tribunale di Viterbo non ci sono gli estremi per convalidare l’arresto. Tornano tutti liberi, dunque, i sette ragazzi fermati ieri notte a seguito di una furibonda rissa in piazza a San Faustino.

Bottiglie di vetro mandate in frantumi a terra, transenne capovolte e buttate dentro la fontana. Assi di legno e addirittura una bicicletta brandita da uno di loro come fosse una spada. Eppure, nel parapiglia generale, i presenti, che hanno immediatamente allarmato le forze dell’ordine, non hanno visto in faccia nessuno degli aggressori, né degli aggrediti. Uno dei quali finito in ospedale con una prognosi di venti giorni.

Quattro ragazzi originari della Costa d’Avorio, del Mali e del Senegal e tre ragazzi rumeni questa mattina sono stati processati per direttissima: nessuno ha voluto rispondere alle domande di accusa e difesa, avvalendosi della facoltà di non parlare. Nessuna versione ufficiale, dunque, a parte quella dell’operante di polizia giudiziaria che dopo l’aggressione ha proceduto all’arresto.

Li avrebbero trovati lontani dal luogo della rissa e riconosciuti solo attraverso i racconti di testimoni oculari, che però in aula non bastano per far procedere alla convalida: tornano tutti liberi, quindi, tranne tre ragazzi, due africani e un giovane rumeno con un precedente specifico per rissa, che si dovranno presentare tre volte a settimana in Questura per l’obbligo di firma.

I due nordafricani, nel 2015, sarebbero stati coinvolti in una rissa al circolo Arci di via Genova: un precedente non di poco conto nel caso di un futuro processo.

Intanto gli atti tornano in Procura: spetterà al pubblico ministero titolare del fascicolo, la dottoressa Paola Conti, procedere con indagini più approfondite per portare avanti l’accusa di rissa aggravata che viene a tutti contestata.





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