Dal segretario del circolo di Rifondazione Comunista di Viterbo Luigi Telli riceviamo e pubblichiamo.
VITERBO - Permetteteci di non coinvolgere la nostra voce nel coro di chi si emoziona e plaude all’elezione di una donna a presidente del consiglio comunale di Viterbo.
Togliamo la nostra voce dal coro perché, riteniamo, non sia stata una scelta condivisa e consapevole, ma solo un retaggio di quello stile doroteo-cencelliano che contraddistingue questa giunta e questa maggioranza sin dal suo insediamento.
Che il presidente sia una donna è un mero caso, se fosse stato un marziano avrebbero eletto lui; perché nei precari equilibri di questa maggioranza quel posto spetta a una certa parte politica, quindi è una scelta di appartenenza e non di genere.
Se come il sindaco ama ripetere spesso che in comune tira aria nuova, vorremmo ricordargli che sarebbe il caso di aprire le finestre e arieggiare i locali visto che l’aria puzza di vecchio e stantio.
Non una svolta, ma l’ennesimo scivolonedi una giunta minoritaria in una maggioranza raccogliticcia che si sta avviando verso il capolinea. Come diceva Eraclito ''Tutto scorre e nulla permane'' negli anni a venire di questa amministrazione non ricorderemo nulla perchè costruita sul niente che nulla produce.
Luigi Telli - Segretario Circolo Prc Viterbo