ANNO 14 n° 117
Richieste di valutazione
credito alle imprese,
nella Tuscia si registra
un calo dello 0,6%
18/11/2016 - 12:16

VITERBO - Richieste di valutazione credito presentate dalle imprese, Viterbo registra un calo dello 0,6%.

Dall’ultimo aggiornamento dell’analisi elaborata da Crif sulla base del patrimonio informativo di Eurisc – il sistema di informazioni creditizie che raccoglie i dati relativi a oltre 80 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 8 milioni riconducibili a utenti business – è emerso che il numero di interrogazioni relative a richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, nell'aggregato di Imprese individuali e Società di capitali, nel III trimestre del 2016 ha fatto registrare un incremento del +4,9% rispetto allo stesso trimestre 2015.

Dato altrettanto significativo è rappresentato dalla crescita dell’importo medio richiesto: nel periodo di osservazione, sempre nell’aggregato di imprese individuali e società, si è attestato a 82.770 euro, che rappresenta il valore più consistente degli ultimi 3 anni.

Entrando nel dettaglio del Lazio, nel periodo di osservazione è stata registrata una crescita del numero di interrogazioni relative a richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti da parte delle imprese, pari a +3,9%.

Dall’analisi di Crif emerge, in particolare, l’incremento della provincia di Latina, che con un +9,1% si posiziona al 13° posto a livello nazionale. Segue la provincia di Roma con un incremento del +4,9%. Frosinone e Viterbo hanno fatto registrare, al contrario, una contrazione nei primi 9 mesi del 2016, rispettivamente pari al -8,5% e al -0,6%.

Per quanto riguarda l’importo medio, invece, con 105.480 Euro richiesti la regione si posiziona ben al di sopra della media nazionale.

In questo caso è la provincia di Roma ad aver fatto segnare il valore più consistente in regione, pari a 121.261 Euro, che la colloca al quinto posto assoluto della graduatoria nazionale. Fanalino di coda la provincia di Rieti, con un importo medio richiesto di soli 41.601 Euro.

''Il dato relativo ai primi nove mesi del 2016 conferma la propensione delle imprese italiane a rivolgersi agli istituti di credito per finanziare la propria attività. In particolare si tratta del sesto trimestre consecutivamente con un segno positivo, a conferma del recupero di fiducia verso il futuro. Altrettanto degno di nota il dato relativo all’importo medio richiesto, che nel trimestre appena concluso ha fatto registrare uno dei valori più elevati dal 2008 ad oggi – spiega Simone Capecchi, Executive Director di Crif -. In questa fase, gli istituti di credito saranno chiamati ad assecondare le esigenze delle imprese, sostenendole in un percorso di crescita comune, senza però tralasciare di ponderare adeguatamente i rischi dell’operazione per evitare situazioni di insolvenza che possano gravare ulteriormente sui bilanci già appesantiti dopo gli anni di crisi''.






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