ANNO 14 n° 117
Ricalcolo Imu agricola, ''Decreto emanato con ritardo inaccettabile''
De Simone, Confartigianato: ''Ennesimo colpo alle tasche dei cittadini''
04/12/2014 - 17:07

VITERBO - A poco più di dieci giorni dalla scadenza del 16 dicembre viene richiesto il ricalcolo dell’importo dell’Imu. Il decreto 28 novembre 2014, infatti, dà attuazione alle previsioni del comma 5-bis contenuto nell’articolo 4 del decreto legge n. 66/2012, individuando i Comuni nei quali, a decorrere dall’anno di imposta 2014, si applica l’esenzione ai terreni montani e collinari sulla base dell’altitudine. Il decreto, peraltro, diversifica tra terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

In poche parole, dal 2014 sono esenti da Imu tutti i terreni agricoli situati in Comuni con altitudine dai 601 metri sopra il livello del mare, mentre per i terreni situati in Comuni con altitudine compresa tra i 281 e i 600 metri l’esenzione spetta solo se i medesimi sono posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, o agli stessi concessi in comodato o affitto.

''Il decreto è stato emanato con un ritardo inaccettabile – interviene Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Imprese di Viterbo – che si ripercuoterà su tutti gli operatori chiamati ad assistere i contribuenti nell’adempimento''.

Altro aspetto da evidenziare è la ricaduta che tale disposizione avrà sui Comuni del viterbese. ''Se consideriamo che nella nostra provincia, continua De Simone – il comune con altitudine maggiore è Montefiascone con i suoi 590 metri, è facile immaginare l’entità dell’aggravio che investirà le nostre imprese. Cittadini e imprenditori sono nuovamente oggetto di duri colpi da parte di un Governo che, anziché abbassare le tasse per restituire ossigeno ai contribuenti, non fa altro che svuotare le loro tasche''.

Il 16 dicembre, dunque, i contribuenti saranno chiamati a pagare in un’unica rata somme che non avevano previsto.

Per questi motivi Confartigianato si è attivata per chiedere nelle competenti sedi una proroga dei termini di versamento per i soggetti interessati (attesa tra oggi e domani), ovvero una sanatoria degli omessi o tardivi versamenti, a condizione che la regolarizzazione degli stessi avvenga entro il 16 giugno 2015. In tal senso verrà promosso un emendamento alla legge di Stabilità 2015. «La proposta di regolarizzazione avanzata dalla Confederazione – spiega il direttore – cerca di salvaguardare i nostri imprenditori dall’ennesimo aggravio fiscale che non farebbe altro che minare una volta di più le basi dell’imprenditoria nostrana. È auspicabile che, dopo il termine del 16 dicembre, per ovviare alle esigenze di copertura finanziaria, la proposta di regolarizzazione trovi collocazione in una norma di legge».

 






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