ANNO 14 n° 117
Recuperati antichi documenti trafugati dall'archivio storico
06/12/2014 - 07:12

RONCIGLIONE - Ennesimo importante recupero di beni culturali trafugati compiuto dal procuratore capo della Repubblica di Viterbo Alberto Pazienti e dai suoi uomini. Si tratta di una grossa mole di antichi e preziosi documenti spariti nei primi anni del dopoguerra dall'archivio storico del comune di Ronciglione. Gran parte del materiale, restituito all'amministrazione e provvisoriamente custodito nel caveau della Banca di Credito Cooperativo, è in corso di catalogazione, ma sono stati già individuati documenti che, come ha spiegato ieri il sindaco Alessandro Giovagnoli, ''permettono di colmare un buco nella storia di Ronciglione''. Si tratta della relazione, datata del 1802, di Guglielmo Ricca, ''inviato dal Buon Governo per una visita economica alla Comunità di Ronciglione nella Provincia del Patrimonio'' a seguito dell'incendio del 1799, e del progetto per trasformare la rocca di Ronciglione in carcere. Progetto che non fu mai eseguito perché venne preferito il castello Orsini di Soriano nel Cimino.

Il documento relativo all'incendio del 1799 è stato riprodotto ed esposto nella sala delle conferenze della Banca di Credito Cooperativo. L'inviato del Buon Governo aveva il compito di scoprire perché la cittadina, una tra le più ricche e fiorenti della provincia, dal 28 luglio 1799, data in cui le truppe napoleoniche provocarono un incendio violentissimo e devastante, si stava progressivamente impoverendo, tanto che la sua popolazione non riusciva più a pagare le tasse. In una dozzina di fogli, Ricca traccia un quadro drammatico della situazione: dall’incendio di tre anni prima alla successiva pestilenza che aveva decimato sia la popolazione, scesa da 6mila a poco più di 3mila abitanti, sia le attività economiche. E fornisce una serie di notizie finora inedite sulla vita della cittadina due secoli fa.

I documenti sono stati individuati e recuperati dagli investigatori coordinati dal procuratore Pazienti in parte a Ronciglione, nell’abitazione dell’unica persona finora indagata, e in parte a Milano, dove erano stati messi in vendita da una casa d'asta. Nel corso delle indagini, eseguite dall’ispettore capo della Polizia di Stato Felice Orlandini, e dall’ispettore della Guardia di Finanza Sandro Calista, sono tra l’altro emerse evidenti tracce di altri documenti trafugati nell’archivio comunale. Coloro che ne sono illegalmente in possesso, se vogliono evitare di finire sotto inchiesta, hanno una sola strada da seguire: restituirli volontariamente.

Il sindaco Giovagnoli ha annunciato che proporrà al consiglio comunale di assegnare la cittadinanza onoraria di Ronciglione al procuratore Pazienti.

All’inaugurazione dell’esposizione della riproduzione del documento è intervenuto, tra gli altri, il professor Donato Tamblè, ex soprintendente archivistico del Lazio, il quale ha sottolineato l’importanza dei documenti recuperati e ha ringraziato il procuratore Pazienti i suoi collaboratori Orlandini e Calista e l’ispettore onorario del Mibac Fabiano Buchicchio per il contributo che hanno dato e che daranno per il recupero e la salvaguardia dei beni culturali in provincia di Viterbo.

Infine, l’archeologo Tommaso Valeri, che ha curato l’allestimento dell’esposizione della riproduzione del documento sull’incendio del 1799 ha annunciato che tutto il materiale d’archivio recuperato sarà catalogato e reso fruibile.





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