ANNO 14 n° 117
Quella “superlega” che schiaffeggia anche la Viterbese
07/05/2021 - 18:20

Di Massimiliano Morelli

 

Non più tardi di due settimane fa si discuteva sulla scelta di alcuni club, fra questi Juventus, Milan e Inter, di aver creato la cosiddetta “superlega” (all’italiana e con la minuscola), ovvero un campionato internazionale di calcio dedicato ai ricchi del pallone.

Un fulmine a ciel sereno, messo quasi subito a tacere dagli strali del massimo organismo calcistico del vecchio continente con un discorsetto amicale che suonava pressappoco così… “voi fate pure il vostro campionato da nababbi, noi vi escluderemo da tutto, a partire dai vostri campionati nazionali fino ad arrivare alla coppa del nonno, insomma vi proibiremo tutto”. Così, con la coda fra le gambe, i ricchissimi club sono tornati sui loro passi e per qualche giorno è svanito il rischio di creare ulteriori divari fra ricchi e poveri. Perché, come sottolineato da tanti “padroni del vapore”, il calcio è della gente e il popolo tifoso va rispettato.

Bel rispetto, vene da sottolineare ora che Lega di serie A e B hanno deliberato un nuovo format che esclude dalla Coppa Italia le squadre della Lega Pro e quelle della Lega dilettanti. Da 78 formazioni che, comprendevano 29 squadre di C più nove di D, ora si passa a una Coppa Italia con 20 club di serie A più 20 della serie cadetta. Chiaro il messaggio, chi non porta soldi non può giocare con noi. E’ proprio vero, in certi ambiti il più pulito ha la rogna.






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