ANNO 14 n° 117
Presunti abusi su due
sorelline, svolto ieri
l'incidente probatorio
Indagato un 50enne amico di famiglia
22/01/2015 - 00:00

TARQUINIA – Si è volto l’incidente probatorio sulle presunte violenze sessuali subite due sorelline di 14 e 15 anni, residenti a Tarquinia, ad opera di un 50enne, amico dei loro genitori. Una delle due ragazzine, assistita da una psicologa dei carabinieri, è state ascoltate per oltre 2 ore in videoconferenza dal giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia Lorenzo Ferri e dal pubblico ministero Alessandra D’Amore.

Secondo quanto si è appreso, dalle dichiarazioni rese dall’adolescente sarebbero emersi elementi che ridimensionerebbero le responsabilità dell’indagato. Almeno così sostengono i suoi difensori, gli avvocati Francesca Maruccio e Claudia Trippanera, secondo le quali l’incidente probatorio avrebbe dimostrato che le violenze sessuali non sarebbero mai avvenute. Ad avviso dei due legali, i risultati dell’interrogatorio della bambina dovrebbero contribuire a chiarire la posizione dell’indagato e a stabilire la verità dei fatti.

Le indagini sui presunti abusi sessuali sui minori partirono nel dicembre 2013, quando i genitori delle bambine presentarono una denuncia ai carabinieri di Tarquinia, con la quale accusavano un loro amico d’origine siciliana, da tempo residente nella cittadina costiera, di aver molestato sessualmente le loro figlie, all’epoca dei fatti di 14 e 15 anni. Abusi che sarebbero avvenuti nell’abitazione delle stesse adolescenti, dove l’uomo si recava pressoché tutti i giorni.

I carabinieri accertarono che a confidare alla madre le molestie subite dall’amico di famiglia, era stata una delle figlie. Il 50enne, stando ai racconti della bambina, l’avrebbe portata in un luogo appartato della casa e l’avrebbe toccata nelle parti intime, chiedendole esplicitamente di fare sesso. Inoltre, l’uomo le avrebbe inviato messaggi su whatsapp con un nome diverso ma, la ragazzina era sicura che si trattasse di lui perché le scriveva le stesse frasi a sfondo sessuale che le diceva a voce.

I primi episodi, sempre secondo la denuncia, si sarebbero verificati quando la ragazzina non aveva ancora compiuto 14 anni e sarebbero proseguiti per circa un mese. Poi, all’improvviso, i rapporti d’amicizia tra l’uomo e i genitori delle ragazzine s’interruppero per altri motivi, probabilmente economici.

Le due sorelline erano state già ascoltate dal Racis di Roma. Dopodiché il pubblico ministero Alessandra D’Amore ha chiesto l’incidente probatorio svolto nei giorni scorsi in videoconferenza.






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