ANNO 14 n° 79
Pirozzi sull'ospedale di Ronciglione: ''Ecco la soluzione per salvare il Ppi''
Il leader dello Scarpone a Sutri con il coordinatore Tosi e poi con il sindaco
Mengoni. Parla pure di erosione costiera
20/01/2019 - 07:00

RONCIGLIONE - (MDL) ''L'ospedale di Ronciglione si salva se si chiede alla Regione di riconoscerlo come presidio disagiato'' è quanto sostiene il leader dello Scarpone, Sergio Pirozzi, che è tornato in questi giorni nella Tuscia. L'occasione è stata data dall'invito a Sutri del coordinatore, Antonio Tosi, per la festa di Sant'Antonio.

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Sergio Pirozzi torna nella Tuscia, quale attenzione riserva a questo territorio?

''E’ un territorio straordinariamente bello con i problemi che accomunano le province: la viabilità, le distanze dalla Capitale, il fatto che i territori più piccoli nel corso degli anni sono stati sempre più fagocitati dai grandi. Io mi trovo qui in una eccellenza del territorio la ''Cimina Dolciaria''. Penso che il futuro di un territorio si giochi proprio sulle eccellenze. Noi abbiamo tante di queste eccellenze che dobbiamo far conoscere.

Oggi (giovedì scorso ndr.) sono stato a Sutri dove ho incontrato anche la tradizione grazie alla Festa di Sant’Antonio. Un Paese che non rispetta le tradizioni è un Paese senza futuro. Per questo è stata una bella giornata''.

Prima l’incontro con il coordinatore, Antonio Tosi, per la festa di Sant’Antonio abbate, poi l’incontro con il sindaco Mengoni di Ronciglione e infine il passaggio presso l’azienda Cimina Dolciaria di Capranica, che cosa sta bollendo in pentola?

''Antonio (Tosi ndr.) è un amico che sta facendo tante cose non solo per Sutri. Sta portando avanti le nostre idee nel viterbese. Con il sindaco di Ronciglione, che conosco da vecchia data, abbiamo affrontato la questione dei piccoli ospedali di provincia che rischiano la chiusura. Io penso che il piccolo possa essere un’eccellenza sia nella sanità come nell’economia. Se c’è la volontà politica si può far diventare i piccoli migliori dei grandi''.

Ha citato il sindaco Mario Mengoni e la problematica dei punti di primo intervento, qual è la sua posizione al riguardo?

''Dire che “io sono contro'' è solo una enunciazione, noi invece dobbiamo dare soluzioni. La soluzione che si può proporre alla Regione è quella di far riconoscere a questo presidio ospedaliero lo status di presidio disagiato. Nella prima precedente ''vita'' (quando era sindaco di Amatrice ndr.), sono riuscito a salvare l’ospedale di Amatrice con una grande mobilitazione popolare sì, ma anche dicendo che quel presidio doveva essere salvato con quella soluzione. Oggi protestare a basta non porta nulla.

Noi dovremmo andare al tavolo della Regione ragionando sul fatto che questo presidio salva la vita h24 ai cittadini non solo di Ronciglione ma di tutto il gruppo di comuni che gravita in questo territorio. I cittadini non hanno bisogno che l’ospedale di Ronciglione faccia le operazioni, la cardiochirurgia, ma che sia un presidio che salvi la vita ai cittadini che vivono queste terre.

E’ vero che non si trova in montagna ma è vero che abbraccia un raggio di comuni con una viabilità che non è sempre ottimale. Io penso che la buona sanità sia quella che garantisce la tutela della vita umana a prescindere dal luogo in cui vivi''.

Lei è consigliere regionale e presidente della dodicesima commissione sulla tutela del territorio, protezione civile e altri indirizzi, a quali iniziative sta lavorando?

''Abbiamo fatto una legge, la prima in Italia, che parla di prevenzione e mette risorse a disposizione dei privati che vogliono fare interventi d’adeguamento sismico sulle proprie abitazioni, grazie alla collaborazione della massima espressione scientifica della nostra Nazione che è la Ingv. Questa stessa organizzazione mi ha messo a disposizione il massimo esperto di erosione costiera.

A inizio febbraio farò venire questo grande professore a illustrare le problematiche e dare le soluzioni. Penso che la buona politica sia quella che si avvale delle migliori conoscenze scientifiche. Spesso la politica non si avvale dei migliori ma dell’amico dell’amico. In questa provincia c’è una parte di mare che è interessata dal fenomeno dell’erosione costiera: Montalto, Tarquinia stanno subendo un fenomeno a cui bisogna porre rimedio con un’idea strategica generale, non con interventi tampone. Questo sarà il mio prossimo passo e continuerò a girare il Lazio e l’Italia per promuovere questa legge perché è inutile parlare di prevenzione nelle tragedie.

Il salto di qualità sta nel fare una vera politica di prevenzione affinché si salvino le vite umane, non ci sia la perdita della propria abitazione, non si perda la libertà, perché chi perde il proprio paese perde la libertà d’azione. L’ultimo aspetto è economico: rimettere in sicurezza i propri territori è rimettere in moto l’economia e generare lavoro''.






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