ANNO 14 n° 117
Picchia, umilia e costringe le fidanzate
a rapporti sessuali, giovane alla sbarra
In una mattina due processi a suo carico,
giovanissime le vittime che lo hanno denunciato
17/10/2018 - 07:06

VITERBO – E’ in carcere dallo scorso novembre, quando la sua giovanissima fidanzata di 22 anni appena, trovò il coraggio di denunciarlo e, finalmente, di allontanarsi da lui. A lungo tempo vittima di violenze fisiche e sessuali, maltrattamenti e umiliazioni di ogni genere, riuscì a trovare la forza di dire basta a quei soprusi e a quella relazione malata, rivolgendosi alla polizia.

S.B., classe 1988, nato in Italia da genitori marocchini, dopo giorni di pedinamenti e appostamenti, finì in manette e ora è alla sbarra per violenza sessuale, rapina, maltrattamenti, lesioni e stalking ai danni della 22enne.

Come raccontato agli inquirenti, la giovane avrebbe più volte tentato di allontanarsi dal fidanzato, ma terrorizzata dai suoi comportamenti sarebbe sempre tornata sui propri passi: sia quando lui le sputava addosso, insultandola e umiliandola, sia quando lui con la violenza la costringeva a consumare rapporti sessuali.

Un rapporto malato, un atteggiamento violento ed estremamente possessivo che però non sarebbe stato nuovo nel passato di S.B.: ancor prima della relazione con la 22enne, anche una minore, all’epoca dei fatti 17enne, avrebbe subìto la violenza e le angherie del fidanzato.

''La nostra era una relazione strana, ci volevamo bene, ma passavamo gran parte del tempo a picchiarci. Io mi difendevo'' ha spiegato in aula la ragazza di Bassano Romano, ora diventata maggiorenne. Il più grave degli episodi nel febbraio del 2016, quando la giovane tornò a casa piena di lividi sul petto e in faccia: ''Mia madre mi portò in caserma per denunciarlo'', ha concluso.

E così ieri, di fronte al collegio di giudici del tribunale di Viterbo, S.B. ha assistito a ben due processi penali a suo carico. Estremamente simili per le accuse che gli vengono rivolte e contestate. Entrambi nati da denunce sporte dalle sue giovanissime ex: una costituta parte civile, l’altra presente solamente come parte offesa, senza alcun avvocato a rappresentarla.

Si tornerà in aula ad anno nuovo per tutti e due i procedimenti; intanto il difensore del ragazzo, l’avvocato Giuliano Migliorati, sarebbe pronto a chiedere un alleggerimento della misura cautelare, sperando per lui la reclusione agli arresti domiciliari.






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